Cronaca

Tentata truffa ad una anziana cassanese

anziana truffata

Ha rischiato una truffa che poteva costarle migliaia di euro e tanto oro, ma per fortuna a sventarla c’era sua figlia.

La vittima una anziana cassanese – la chiameremo con un nome di fantasia, Bice, per celare la sua identità – che qualche giorno fa è incappata nelle maglie di una di quelle bande che prendono di mira persone in là con gli anni, magari fragili e dunque più attaccabili.

Ma questa volta il piano è stato sventato grazie allo spirito di sua figlia. Ed è lei che racconta a questo giornale l’incredibile vicenda.

Classico il piano studiato dai truffatori: l’altra mattina con una telefonata sull’utenza domestica della signora Bice, si qualificano come Carabinieri di una Stazione di Bari e avvisano la donna che suo figlio ha avuto un grave incidente con l’auto di sua sorella; il giovane si è assunto tutta la responsabilità – dicono i finti Carabinieri all’anziana donna – e per regolare le pratiche occorrono almeno 3 mila euro in contanti da portare subito in caserma, a Bari.

Bice avverte un malore: si accascia su una sedia, accanto al telefono ed è appena in grado di spiegare che non ha quella cifra con sé e soprattutto non è in grado di portarla a Bari. “Non si preoccupi, signora – dicono i truffatori dall’altro capo del telefono – mandiamo noi a casa sua del personale di nostra fiducia, in abiti civili, che l’aiuterà a prelevare la somma dalla sua banca”.

I truffatori capiscono che in qualche modo hanno “agganciato” la vittima di turno: Bice non si è opposta né ha reagito ma ha dato l’impressione di aver realmente creduto al finto incidente. E rincarano la dose: oltre ai contanti chiedono anche di portare con sé anche dell’oro, quello che ha in casa, che potrebbe servire a “velocizzare” la presunta scarcerazione di suo figlio.

Anche in questo caso Bice non dice di no, è stordita dalla brutta notizia, non  si oppone anche perché ricorda che effettivamente sua figlia ha prestato qualche giorno prima la sua auto al fratello e magari crede che non avendola restituita si sia poi messo nei guai. E’ dunque timorosa anche di chiamare sua figlia, al lavoro in un noto negozio di Cassano. Non vuole disturbarla ma forse non vuole neppure farla preoccupare per quanto accaduto però vince gli indugi e fa uno squillo: la ragazza, dopo aver ascoltato la storia da sua madre, capisce che c’è qualcosa che non va.

“Non muoverti da lì – implora la donna  a sua madre – sto arrivando!”

Dopo un po’ la ragazza esce dal lavoro e raggiunge sua madre ma nel frattempo si è già accertata che suo fratello sta bene e che non ha fatto alcun incidente: era in atto una truffa!

Le due donne, tranquillizzate, chiamano i veri Carabinieri della Stazione di Cassano a cui raccontano tutto, sporgendo denuncia.

E i truffatori, che fine hanno fatto?

All’anziana Bice la voce per telefono diceva di prepararsi perché di lì a poco un’auto sarebbe passata a prenderla per andare in banca a prelevare la somma richiesta ma poi nessuna auto s’è vista né è seguita qualche altra telefonata. Il sospetto è che l’abitazione dell’anziana donna fosse tenuta sotto controllo e che all’arrivo della figlia, i truffatori abbiano capito che il piano era saltato.

Le indagini dei Carabinieri forse potranno portare a qualcosa, anche se prendere questi truffatori con le mani nel sacco è assai difficile. Ciò che preoccupa, ascoltando il racconto della figlia di Bice, è la quasi certezza che vi sia un basista residente a Cassano nella banda, dato che nella telefonata si faceva riferimento a particolari molto dettagliati sullo stato di salute della donna, sulla veridicità del prestito dell’auto e così via. Uno che sapeva, insomma, e che ha agito, assieme ad alcuni complici per tentare di truffare una anziana donna.

 

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