Cronaca

Dieci condanne per la “banda dei tir”: aveva un deposito a Cassano

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Aveva un deposito anche a Cassano la cosiddetta, ennesima “banda dei tir”, i cui componenti sono stati condannati l’altro giorno presso il Tribunale di Bari dal Giudice per l’Udienza Preliminare Alessandra Susca, al termine del processo con rito abbreviato. Dieci condanne e un’assoluzione per i presunti componenti di un’associazione a delinquere, accusati di essere responsabili di diverse rapine ai tir e sequestri di persona con pene comprese tra i sette anni e due mesi e i due anni di reclusione per i sei  colpi messi a segno fra settembre e ottobre del 2015. Rapine che fruttarono un bottino complessivo superiore ai 300mila euro.

Giuseppe Scorcia, 56 anni, Giuseppe Genchi, 26 anni e suo padre Michele 47 anni, sorvegliato speciale, Roberto Migliardi, 26 anni, anch’egli sorvegliato speciale, Francesco Valerio, 40 anni e Giuseppe Ottomano, 42 anni i fermati nell’operazione condotta dai Carabinieri del Comando provinciale barese che riuscirono a intercettare e seguire i componenti della banda in uno dei tre depositi dislocati a Cassano, Sannicandro e Bari-Mungivacca.

Stando alla ricostruzione fatta dai Carabinieri, coordinati dal pm Fabio Buquicchio, il gruppo organizzava assalti armati ai camion in transito sulle arterie della provincia di Bari con tecniche paramilitari: armi, macchine modificate e blindate, inibitori di frequenze e chiodi per la fuga. Secondo l’accusa i componenti della banda, , utilizzavano auto rubate che erano state sottoposte a procedimenti blindatura artigianale. Il modus operandi era lo stesso: costringevano gli autisti a fermarsi, li sequestravano e imbavagliavano e poi li abbandonavano nelle campagne.

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