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Associazioni, Consulta convocata per il nuovo Direttivo

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E’ stata convocata per domani, giovedì 26 ottobre alle ore 18.30 presso la Sala Conferenze del Palazzo “Miani Perotti”, l’Assemblea della Consulta Comunale delle Associazioni, per il “rinnovo del Consiglio Direttivo” della stessa Consulta.

Una convocazione alquanto strana dato che arriva dallo stesso Presidente dimissionario della Consulta, Franco Carrasso, che lo scorso 5 ottobre si è dimesso dal Consiglio Direttivo assieme a 6 dei 7 membri, lasciando in carica solo Leonardo Losito.

Diciamo “strana” in quanto il Regolamento in vigore – voluto e approvato sotto la responsabilità politica dell’ex Assessore Miriam De Grandi e più volte denunciato da questo giornale come pensato male e scritto peggio – nulla dice a riguardo delle dimissioni o delle sostituzioni di uno o più membri del Direttivo: che succede, infatti, quando il Presidente della Consulta decade? E quando tutto il Direttivo dà le dimissioni, chi subentra nella convocazione dell’Assemblea? Il Comune, dato che la Consulta è Comunale? E nella persona di chi: Sindaco o assessore al ramo (che in questo governo Di Medio II coincidono)?

Una serie di falle, di buchi regolamentari veri e propri: e tanti altri ce ne sarebbero ancora da segnalare. Sarà compito del nuovo Direttivo, se lo vorrà, riscrivere completamente il Regolamento e portarlo poi all’attenzione degli organi politico-amministrativi comunali.

Intanto, mentre ancora oggi ufficialmente nessuna associazione facente parte della Consulta ha ricevuto notizia delle dimissioni della maggioranza del Direttivo, Presidente compreso, si comincia a parlare di chi potrà prendere il posto di Carrasso e dei suoi fedelissimi.

Le posizioni sono diverse: c’è chi vorrebbe un Direttivo tutto nuovo, reputando che quello uscente non è stato in grado di assolvere ai suoi doveri e dunque chi ne ha fatto parte non si dovrebbe nemmeno candidare; oppure chi vede nella continuità un valore aggiunto, magari con qualche aggiustamento e soprattutto che veda fuori il Presidente di “Murgia Enjoy”, pietra di inciampo per chi voleva fare della Consulta il proprio orticello personal-elettorale.

Le quasi cinquanta associazioni – molte delle quali del tutto sconosciute quanto a iniziative pubbliche a favore della comunità – dovranno quindi interrogarsi sul proprio futuro e decidere quale strada intraprendere per cercare un raccordo utile a tutti. 

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