Politica

“Question Time del Cittadino”: una proposta di “Cassano in Movimento”

question time cittadino

Domande dirette a Sindaco e Assessori, da parte dei cittadini. E risposte celeri e pubbliche, dunque verificabili.

E’ il “question time del cittadino”, una proposta del meetup  di Cassano in Movimento che mutuando una pratica anglosassone e da qualche tempo introdotta presso il Parlamento Italiano (dove i parlamentari interrogano un rappresentante del Governo), intende dare voce direttamente ai cittadini: quel “potere” di interloquire direttamente con gli amministratori che è da sempre una delle tante battaglie democratiche del Movimento 5 Stelle.

“Questa mattina – spiega una nota del Movimento cassanese – abbiamo protocollato in Comune apposita richiesta di adozione del question time del cittadino”, nonché il Regolamento attuativo: ora attendiamo risposte da parte dell’amministrazione Comunale. Siamo finalmente ad un punto cruciale: la campagna elettorale, e non solo, ha visto tutte le forze scese in campo porre come pilastro fondamentale della loro politica la volontà di dare voce ai cittadini, di renderli, pertanto, protagonisti della vita politica del paese. Principio di alto livello costituzionale riconosciuto e garantito dal dettato dell’art. 1 della Costituzione. Ad oggi però nessuna delle forze politiche ha, non solo prodotto un valido strumento giuridico-amministrativo per realizzare la partecipazione alla vita politica del paese dei cittadini ma neppure esprime la volontà di volerlo realizzare in tempi brevi. Noi del gruppo meetup di Cassano in Movimento in conformità a quanto esposto e delineato in campagna elettorale ed in particolare in esecuzione alla nostra volontà di continuare anche fuori dal palazzo a dare esecuzione al nostro programma, abbiamo chiesto a tutte le forze politiche presenti in Comune di adottare il question time del cittadino”.

Come dovrebbe funzionare, in concreto?

I soggetti legittimati al Question TIME sono: i residenti nel territorio di Cassano delle Murge; i non Residenti, ma che esercitano stabilmente nel Comune la propria attività di lavoro o di studio.

In cosa consiste: I cittadini possono formulare interrogazioni su qualsivoglia argomento che abbia attinenza con la pubblica utilità.

A chi devono essere rivolte le interrogazioni dei cittadini: al Sindaco, ai componenti della Giunta Comunale, al Presidente dcl Consiglio, ai Presidenti delle Commissioni Consiliari ciascuno per la propria competenza rispetto all’oggetto della richiesta, i quali hanno l’obbligo dì rispondere entro i limiti e nei modi stabili dal regolamento.

Come si svolgeranno: entro un massimo di 10 minuti, così suddivisi:

  •          3 minuti all’interrogante per esporre la domanda;
  •          5 minuti all’interrogato per rispondere;
  •          2 minuti all’interrogante per esprimere la propria soddisfazione o meno.

Come poter partecipare: presentando una richiesta all’Ufficio Protocollo del Comune di Cassano delle Murge, per mezzo di un modulo prestampato; inviando alla Posta Elettronica Certificata della Presidenza del Consiglio ed all’indirizzo E-Mail certificato dell’Ufficio Protocollo.

La procedura è semplice, lineare – dicono i pentastellati cassanesi – e permette a tutti i cittadini di esercitare il loro diritto di partecipare attivamente alla vita del nostro paese. Finalmente la politica potrà demolire i muri di palazzo per restituire al popolo sovrano i luoghi in cui vengono prese le decisioni della comunità. Attendiamo una risposta da parte dei soggetti interpellati sia in caso di esito positivo della nostra richiesta sia in caso negativo, volendo comprendere le ragioni dell’eventuale impossibilità a rendere il cittadino di Cassano parte attiva della vita politica del paese. Noi continueremo a rendervi partecipi di questo percorso di rinnovamento, la nostra volontà di rovesciare la piramide del potere per consegnare definitivamente la sovranità al popolo è sempre viva e mai si fermerà”.

Spetta ora all’Amministrazione dare risposta e nel caso fosse positiva, avviare l’iter non certo breve per introdurre il “question time del cittadino” nel nostro ordinamento locale. Occorrerà, infatti, modificare lo Statuto Comunale (che va, peraltro, già aggiornato per altri motivi, essendo oramai “datato”) e il Regolamento del Consiglio Comunale.

Ma se c’è la cosiddetta “volontà politica” tutto si può fare.

 

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