Abbandono di rifiuti, la tripla beffa ai danni dei cassanesi
Ha il sapore di una doppia (se non proprio tripla) beffa un recentissimo provvedimento del Comune di Cassano per quel che riguarda la sorveglianza sull’abbandono indiscriminato dei rifiuti, sia in paese che in periferia. Per non parlare della Murge e delle campagne che circondano Cassano!
I contribuenti cassanesi, infatti, non solo pagano tasse salate per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti; non solo vedono ogni giorno lo scempio provocato all’ambiente da questi criminali della porta accanto, che preferiscono magari farsi qualche chilometro di strada anziché adottare una corretta raccolta differenziata, accollandosi anche il costo della pulizia e della bonifica nonchè quelli – neppure tanto immateriale – dell’immagine detrupante del territorio.
Adesso (ecco la beffa) si trovano pure a dover pagare la videosorveglianza per cercare di stanare i furbetti dell’indifferenziata!
Già, perché il Comune ha deciso di affidare ad una ditta di Corato un sistema di videosorveglianza al costo di 2.400 euro: due telecamere piazzate per cinque mesi alla ricerca degli sporcaccioni, con soldi pagati dai cassanesi. Soldi che, si badi bene, non potranno essere recuperati dalle sanzioni eventualmente elevate a chi viene pizzicato a insozzare il territorio ma dal Bilancio comunale, in particolare dal Capitolo riguardante la Polizia Locale.
E dire che da quasi un anno il Comune di Cassano è assegnatario di un finanziamento da 150mila euro per il progetto “Occhio su Cassano” voluto dalla vecchia amministrazione Lionetti che prevede occhi elettronici su tutto l’abitato e anche fuori ma che ancora non riesce ad entrare nella fase attuativa.
Così per cercare di intimorire gli sporcaccioni, l’Amministrazione ha pensato bene di spendere altri soldi che forse non saranno mai recuperati né si sa quanto serviranno. Come si può pensare, cioè, di poter coprire un territorio vastissimo quanto quello di Cassano (89 kmq.) con due telecamere?
In altri paesi a noi vicinissimi (Adelfia, ad esempio) l’Amministrazione ha fatto una cosa semplicissima: ha aperto le buste trovate per strada, ha stanato i colpevoli attraverso brevi indagini di Polizia Locale e ha fatto un bel cartellone con stampati i volti dei colpevoli (cercando, ovviamente, di mascherarli in po’) e una frase ad effetto: “We, lurdacchiun!”. La trovata ha fatto il giro d’Italia ma soprattutto ha permesso a quel Municipio di vedere crollare l’abbandono dei rifiuti.
Abbiamo provato, come giornale, a chiedere in Comune qualche informazione su quante persone siano state “pizzicate” negli ultimi mesi, quante sanzioni siano state elevate e quanti abbiano effettivamente pagato.
“Ci spiace, non sono informazioni divulgabili” ci è stato risposto. Ora, forse, tutto è più chiaro…