Cultura

Centenario della morte di Mario Rossani: una occasione mancata

mario rossani monumento

 

Con la premessa che in tutto quello che dirò non c’è nulla di personale verso chi amministra attualmente la cosa pubblica in Cassano, gente che non conosco e che non seguo politicamente, se non altro per la mia cronica avversione verso tutti i partiti, siano essi bianchi, gialli, viola o color pupù, desidero manifestare il mio totale disappunto per la mancata materializzazione di quello che poteva, e doveva, divenire l’avvenimento culturale principe del 2018, evento unico ed irrepetibile ad esclusivo vantaggio dei Cassanesi e di tutti gli amanti della conoscenza.

In più, sento il dovere morale di informare tutti coloro che, venuti a conoscenza del mio ultimo sforzo culturale, continuano a chiedermi possibili ed eventuali sviluppi.

Quando alcuni anni fa cominciai a macchiare d’inchiostro le prime pagine di quella che sarebbe diventata, così come è stato, la più completa, attendibile e documentata biografia sul più illustre figlio che Cassano Murge possa annoverare, la medaglia d’oro al Valor Militare Mario Rossani, uno dei soli 372 Italiani insigniti della massima onorificenza durante la Grande Guerra, mai avrei potuto immaginare che l’Amministrazione comunale, e in modo particolare il Sindaco e il delegato preposto a sedere lo scranno dell’assessorato alla Cultura, avrebbe ignorato un mio invito di collaborazione culturale.

Sebbene, già dal settembre 2017, mi fossi preoccupato di scrivere all’Amministrazione, ufficializzando la conclusione del mio lavoro e offrendo il mio totale sostegno finalizzato al compimento di un evento di largo respiro da organizzare per giugno 2018, centenario della morte dell’eroe cassanese e anno conclusivo delle celebrazioni che in tutta Italia si sono susseguite per ricordare la Prima Guerra Mondiale, a tutt’oggi non ho riscosso il benché minimo e doveroso riscontro.

Con tutta probabilità, si è ritenuto opportuno declinare la mia proposta ritenendola trascurabile e di scarso interesse storico. Eppure, appare chiara ormai a tutti l’attenzione che una platea sempre più ampia ed eterogenea rivolge a quella tragica ricorrenza, non lasciando il compito della memoria ai soli cultori di quel periodo storico.

Per chi è certo di sapere già tutto su quello che il mio lavoro avrebbe svelato questo preambolo inciderà poco, chi invece avrà provato (a ragione) un pur minimo risentimento per l’occasione perduta sappia che il sottoscritto ha voluto provare il tentativo estremo di sensibilizzare almeno chi alla Cultura dedica un po’ del proprio tempo o, almeno, la ritiene una prerogativa basilare per uno sviluppo socio-economico di ogni comunità. E questa è, a mio modesto avviso, funzione essenziale e doverosa di ogni amministratore o delegato preposto.

Anche perché, prevedere quale potrebbe essere il tornaconto economico che da tutto questo può derivarne deve essere il compito primario di ogni buona amministrazione, affinché si possa creare benessere ed interesse per tutta la comunità.

Tornando alla Cultura, quella seria ed impegnata, chiarisco cosa voglio intendere: analizzare le vicende storiche del proprio territorio, giudicarne i valori morali e materiali, cercare di magnificare le bellezze e i personaggi che più di tutti hanno contribuito a dare lustro al proprio paese significa, assolutamente, impegnare ogni pensiero ed ogni sforzo per rendere più vivi e più apprezzabili quei principi dai quali attingere per assicurarsi, sempre, un sano sviluppo sociale, economico e culturale.

Ed ancora, quando si parla di cultura storica, di cui il nostro paese ha urgente bisogno, occorrerebbe ricordarsi che la storia dell’uomo e delle cose che sono avvenute su questa terra costituiscono uno degli elementi più importanti che le generazioni susseguenti devono conoscere ed assimilare.

Strano paese Cassano, ma che rispecchia egregiamente l’andazzo nazionale: il sapere e la conoscenza, ormai, interessa solo poche persone.

Ma, una comunità civile, per definirsi tale, ha l’obbligo di garantire una continuità storico-morale ineccepibile, e Cassano, ritagliatosi di diritto un posto nella Storia, ha un compito molto importante: assicurare e rendere disponibile la sua cultura, oltre al dovere di celebrarla.

È, questo, un obiettivo ambizioso, ma che con impegno e tenacia bisogna raggiungere.

Chi nulla ha orecchiato, nella sua infanzia o gioventù, su libri di storia vive beato in un suo mondo limitato, senza saperne nulla, e le conseguenze pratiche prodotte dalla completa ignoranza sono quelle sotto gli occhi di tutti.

Il vero problema è che il più delle volte si è pronti ad emettere gridolini affannati e urlicchiare su proposte altisonanti, plaudire ad inutili e insignificanti freddure o caldeggiare sterili ed incoerenti iniziative, per poi tacere inspiegabilmente su argomenti e personaggi di rilievo, permettendo così a sedicenti ed improvvisati paladini culturali di sostenere e diffondere spropositi e inesattezze, che vanno facilmente ad innestarsi nel tessuto collettivo locale, facendo presa sulla disconoscenza dei fatti e antefatti storici.

Pertanto, tutti, a livelli diversi, sia amministratori, sia docenti e studenti, che il pubblico infine che ne è il destinatario, abbisognano di strumenti particolarmente affidabili e facilmente accessibili.

Non sta certo a me, comunque, discutere sulla incultura generale o sulle priorità di una comunità, ma il mio compito, come quello di qualunque altro ricercatore, resta quello di rivedere o revisionare come la storia sia stata raccontata, facendo risaltare la verità e cercando di stimolare quante più persone a riflettere. E su questo continuerò a lavorare, e ad insistere.

Oggi, a distanza di cento anni esatti dalla morte, non si può più tollerare che il nome di Mario Rossani continui ad essere segnalato, in maniera fredda, solo su alcune lapidi e su un rigido busto bronzeo. Una comunità civile e riconoscente ben comprende come dietro quelle staticità si celano il viso e le movenze di un giovane pieno di entusiasmo, che proprio allora si apriva alla vita. Nondimeno va considerata la sconfinata amarezza che un visitatore prova nel constatare che il suo nome non è neppure menzionato nel sito istituzionale del Comune di Cassano Murge, nonostante l’invidiabile privilegio assegnatogli dalla Storia.

Lontani i tempi in cui tanto si fece per il maggiore Turitto, altro personaggio storico di spessore del quale Cassano può inorgoglirsi per averne dato i natali, e la cui biografia ha già varcato i confini nazionali ed è presente ormai nelle più prestigiose biblioteche mondiali, a riprova dell’interesse universale di alcuni personaggi storici, credo che stavolta mi vedrò costretto a riporre la mia fatica in un cassetto, in attesa di tempi migliori.

Voglio sperare vivamente che un dì, non molto lontano, ci sia chi possa attingere con entusiasmo a questo mio progetto, per regalare a questo bistrattato e rassegnato paese l’ormai scomparsa vivacità culturale.

Ad Maiora!

Salvatore Caponio*

 

 

*Salvatore Caponio, nato a Cassano nel 1960, è da sempre appassionato di storia militare. Socio dell’Accademia Imperiali e del Centro Culturale Francavillese, vive e lavora a Francavilla Fontana (BR). E’ autore del libro “Il Maggiore Domenico Turitto – Vita e gesta di un soldato d’Italia durante la Prima Guerra d’Africa”.

 

 

 

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