Politica

Benefici economici e servizio civico, Regolamenti in Commissione

regolamenti comunali

 

Due “Regolamenti” sono stati, nei giorni scorsi, al centro del dibattito politico fra maggioranza e opposizione in Consiglio Comunale: presentati, dopo molti mesi di lavoro ed elaborazione da parte della compagine che sostiene la Sindaca Maria Pia Di Medio, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio e quindi ritirati su ordine della stessa Sindaca e nonostante il velato parere contrario della Presidente della Seconda Commissione Consiliare permanente Francesca Marsico.

Un ritiro obbligato, però, da parte della Di Medio dato che i consiglieri dei tre gruppi di opposizione avevano fatto rilevare tante e tali incongruità che i due documenti non potevano essere approvati in quel modo tanto che la minoranza ha presentato una serie di emendamenti al testo che saranno discussi lunedì in Seconda Commissione per poi essere portati nuovamente in Consiglio Comunale.

Vediamo, allora, quali materie vanno a regolamentare questi atti e in che cosa consistono gli emendamenti dei gruppi di opposizione.

Il primo è il “Regolamento comunale per l’erogazione di prestazioni economiche in favore di nuclei familiari in condizioni di disagio sociale”.

Le proposte migliorative delle minoranze pongono, innanzitutto, l’attenzione ad erogare, per le famiglie disagiate, non solo sostegni economici ma anche benefici materiali ovvero “esenzione dal pagamento di determinati servizi”: si pensi al servizio mensa, allo scuolabus, all’ingresso presso il Polisportivo, colonia estiva ecc…

Si chiede, poi, che l’Amministrazione Comunale, attraverso gli uffici, adotti piani personalizzati e coinvolgenti per le famiglie in disagio, chiamate a migliorare la propria posizione grazie all’aiuto pubblico ma all’interno di un percorso che tolga queste persone dal bisogno, favorendo il reinserimento sociale e l’indipendenza  economica.

Gli emendamenti, inoltre, sottolineano la necessità di lavorare ad ancor più stretto contatto con l’Ambito Territoriale dell’ASL Bari, affinchè non vi siano sovrapposizioni ma soprattutto che i servizi erogati da quest’ultimo vadano effettivamente a buon fine. Pertanto, il Comune prima di intervenire con il proprio bilancio, dovrà assicurarsi che gli interventi assistenziali non siano a carico dell’ambito del Piano di Zona.

Con altro emendamento, si chiede che il Comune non sia passivo nel ricevere una domanda di assistenza ma che si faccia parte attiva affinchè valuti e agevoli il cittadino a fruire di misure di sostegno regionale quali il RED o nazionali quali il REI o il reddito di cittadinanza. Insomma, il Comune deve essere al fianco del cittadino per interveire laddove tutte le misure di sostegno previste dallo Stato o dalla Regione Puglia non sia state considerate utili o accessibili da parte di chi chiede l’erogazione.

Anche nelle modalità di richiesta del sostegno, le minoranze chiedono alla maggioranza di non cestinare la domanda se incompleta o non presentata su apposito modulo scaricabile dal sito. Trattando si cittadini svantaggiati che possono incorrere in errore o non riuscire a scaricare il modulo dal sito, le minoranze chiedono maggiore flessibilità e comprensione: se la domanda da parte di chi ha bisogno d’aiuto è incompleta, ad esempio, essa non va automaticamente rigettata ma occorre che il richiedente possa integrare le informazioni richieste, dandogli due settimane di tempo al termine delle quali il richiedente sarà considerato rinunciatario,

Allo stesso modo le opposizioni contestano quella parte del regolamento predisposto dalla maggioranza laddove si prevede la sospensione o la revoca del beneficio in caso di violazione degli obblighi assunti dal cittadino assistito. Le minoranze, attraverso un emendamento, chiedono che il cittadino sia ascoltato in contraddittorio prima di essere penalizzato poiché vanno considerate situazioni dettate da causa di forza maggiore. insomma, occorre valutare a fondo le ragioni per cui una persona si trova a non poter “onorare” l’impegno previsto dal piano personalizzato di recupero socio-economico.

Su tutto, poi, la Giunta Comunale, sentito il Responsabile del settore, dovrà annualmente relazionare in Consiglio Comunale per capire se le sacche di disagio vengano assorbite da questi e altri interventi e se le misure messe in campo siano adeguate o vadano ulteriormente affinate.

Sono infine considerate dalle minoranze altre misure:

A fronte del limite ISEE di 5.000,00 € posto dalla maggioranza come possibilità di accesso agli interventi assistenziali, le minoranze propongono di mantenere l’attuale limite di 7.500,00 €. per non restringere l’area delle persone/famiglie da aiutare. Ovviamente, di conseguenza vengono rimodulati dalle minoranze i criteri di assegnazione dei punteggi e l’entità corrispondente dei contributi.

Un ultimo emendamento  riguarda quei casi di persone sole, di età inferiore a 65 anni, senza figli a carico e con ISEE da 0 a 2.000 €. che secondo le previsioni dell’attribuzione del punteggio voluto dalla maggioranza avrebbe diritto a massimo 5 punti e la maggioranza prevede che con 5 punti si avrebbe diritto a 0 € di intervento assistenziale.

Per le minoranze sono tristemente noti i drammi di persone sole (abbiamo avuto casi anche a Bari) che se hanno un ISEE da 0 a 2.000 €. e raggiungono 5 punti devono poter godere di intervento assistenziale e per questo hanno presentato un apposito emendamento.

Il secondo atto è il “Regolamento disciplinante il Servizio Civico Comunale”.  L’idea è di reinserire cittadini che, pur in grave disagio economico, siano abili al lavoro e privi di occupazione, da poter essere impiegati in piccole prestazioni lavorative in cambio di sostegno economico. Questo per far sì che a fronte di un contributo che il Comune potrebbe erogare, ci possa essere dall’altra parte la volontà di svolgere piccoli compiti per la comunità: apertura, chiusura e vigilanza di strutture pubbliche; cura e manutenzione del verde pubblico; vigilanza presso le scuole, all’ingresso e all’uscita degli studenti; collaborazione nelle colonie estive o in occasione di manifestazioni sportive, culturali o sociali organizzate dall’Amministrazione o per le quali l’Amministrazione da il sostegno e via di seguito.

Le minoranze, a tal proposito, hanno proposto due emendamenti: il primo prevede che in tali attività venissero coinvolti anche soggetti residenti nel nostro Comune per i quali l’autorità giudiziaria abbia disposto affidamento in prova ai servizi sociali e, tramite accordi, con gli ospiti dello Sprar al fine di interventi di “accoglienza integrata”.  Anche in questo caso dovrà essere realizzato un percorso personalizzato e condiviso per le persone che effettuano tali prestazioni, affinché esse non siano l’obiettivo ma un mezzo di riscatto sociale e di sollievo anche economico.

Vediamo ora come si esprimeranno le Commissioni.

 

 

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