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Tributaria, rigettato il ricorso. Lionetti: “avevo ragione io”

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E’ stato rigettato, dal Tribunale di Bari, il ricorso presentato dall’ex vice-Sindaco Luciano Giuliani nei confronti del Comune di Cassano nell’ennesimo capitolo riguardante la società mista “Tributaria Intercomunale spa”.

Giuliani, marito dell’attuale Sindaca Maria Pia Di Medio, scomparso nel febbraio scorso dopo un periodo di malattia, nel dicembre 2015 ricevette dal Comune di Cassano una ingiunzione di pagamento pari a 83.924,73 euro ovvero l’ultima “tranche” di quanto dovuto all’amministrazione pubblica cassanese dopo la definitiva condanna della Corte dei conti per un danno erariale di complessivi 168.437mila euro comminata all’ex Sindaco Leporale, allo stesso Giuliani e ad altri quattro ex amministratori comunali.

Dopo la sentenza penale definitiva e quella contabile, infatti, i sei avrebbero dovuto pagare “in solido” quella somma ovvero in maniera unitaria ed in effetti alcuni pagamenti cominciarono ad affluire nelle casse del Comune cassanese, già da quando la Di Medio fu Sindaca nella sua prima consiliatura. Poi i pagamenti si interruppero a causa del decesso di uno dei sei ovvero l’ex Assessore Franco Montedoro. Dopo un lungo districarsi fra sentenze e carte bollate, emerse che la restante parte della somma (gli 83mila euro, cioè) avrebbero dovuto essere versati dagli altri cinque amministratori, suddividendosi la somma.

Il Comune di Cassano, sindaco Vito Lionetti, presentò a Giuliani l’ingiunzione di pagamento, con la possibilità di pignorare parte dello stipendio da dipendente pubblico ovvero medico del Servizio Sanitario Nazionale.

Il dott. Giuliani si oppose alla richiesta del Comune, trascinando in Tribunale l’amministrazione Lionetti, scelta che influirà – come vedremo – anche sulla vicende politiche che portarono alla caduta anzitempo dello stesso Lionetti.

Restiamo, però, sul piano giuridico.

A due anni e mezzo di distanza, il giudice del Tribunale barese, Raffaella Simone della Seconda Sezione Civile ha dato torto a Giuliani, condannandolo anche al pagamento delle spese processuali per oltre 10mila euro, che dovranno essere versati al Comune di Cassano.

Cosa dice la sentenza?

Nella sostanza, il giudice rigetta la tesi di Giuliani e del suo difensore, l’avv.to Andrea D’Agosto secondo cui la notifica di quanto dovuto al Comune doveva essere fatta a tutti e sei i condannati al pagamento e non solo allo stesso Giuliani; il quale si opponeva anche al fatto che essendo stati condannati “in solido”, la quota-parte di Montedoro dovesse essere pagata dai suoi eredi; l’ex vicesindaco, infine, contestava al Comune le modalità con le quali venivano richieste le somme avanzanti che avrebbero procurato un danno alla sua salute, cagionevole tanto da portarlo poi ad una serie di gravi conseguenze fisiche.

Per il Giudice, però, il Comune di Cassano ha agito correttamente, dato che la sentenza della Corte dei conti era, ed è, definitiva dunque l’Amministrazione cassanese non poteva non farla eseguire; nei confronti, poi, degli eredi di Montedoro, la sentenza del tribunale barese spiega che per giurisprudenza acquisita “la trasmissibilità agli eredi si verifica soltanto nei casi in cui il fatto illecito abbia non soltanto provocato un danno erariale, ma anche procurato (…) un illecito arricchimento”, cosa che evidentemente il Tribunale non ha ritenuto esserci da parte degli eredi dell’ex Assessore.

I pagamenti parziali, poi – spiega sempre la sentenza – non sono sufficienti dato che coprivano la metà di quanto dovuto all’ente che, fra l’altro, non può essere responsabile del “deterioramento della condizione psico-fisica” del Giuliani.

In sostanza, fatta salva l’eventualità che si possa ricorrere in Appello contro questa sentenza, il Comune di Cassano dovrà ora incassare gli 83.924,73 euro rimanenti dalla vecchia sentenza della Corte di conti più i 9.650,00 euro oltre 15% di spese generali, iva e cpa a seguito di questa sentenza.

“Non intendo far alcun commento su una sentenza che parla da sola – ha detto l’ex Sindaco Vito Lionetti al nostro giornale – L’unica cosa che mi sento di dire è che questa sentenza conferma l’evidente conflitto di interesse in cui si trova ad operare la Sindaca”.

Come si ricorderà, alla fine anticipata dell’Amministrazione Lionetti, dopo poco più di due anni di governo, contribuì anche questa vicenda, come lo stesso ex Sindaco riconobbe nel corso di un incontro presso il Cinema “Vittoria” durante il quale spiegò diversi retroscena del continuo logoramento, dall’interno, nella sua Amministrazione.

Parlò, infatti, dell’ex capogruppo Simeone Paparella, marito dell’attuale Consigliera Comunale Francesca Marsico, che si prodigava per cercare un compromesso con la coppia Giuliani-Di Medio.

“Paparella spiega Lionetti – chiedeva di valutare l’ipotesi di accettare una proposta di transazione che giungeva dai legali del dott. Giuliani. Io ritenevo che non c’erano le condizioni giuridiche per poter fare transazioni su quanto stabilito da una sentenza definitiva emessa dall’ultimo grado di giudizio” E dopo questa sentenza “la mia ipotesi era giuridicamente corretta.  La mia non è mai stata una posizione preconcetta o di contrapposizione. Semplicemente quella transazione non si poteva fare. Ho semplicemente  difeso l’interesse del Comune di Cassano”.

Come si ricorderà, ai cinque consiglieri di opposizione si unirono le firme di altri quattro membri dell’allora amministrazione, fra cui appunto Paparella, che decretarono la fine anticipata dell’amministrazione Lionetti e l’arrivo del Commissario Prefettizio.

 

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