Politica

Fitto-Emiliano: il confronto sulla sanità, le scuse…12 anni dopo

WhatsApp Image 2018-09-07 at 17.44.27 1 1

 

“Ho ereditato da Nichi Vendola una sanità pugliese che giocava in… “Eccellenza”, oggi sta in serie B e ci prepariamo per la A”.  

Si auto-promuove, anche in ottica di eventuali primarie proprio contro l’ex governatore pugliese, Michele Emiliano, nell’incontro che ieri sera lo ha messo dinanzi ad un altro ex governatore della Puglia, Raffaele Fitto, oggi europarlamentare.

Al “Kartodromo della Murgia”, organizzata dal Presidente del Gruppo Regionale di “Noi con l’Italia –Direzione Italia” Ignazio Zullo, la serata di confronto sulla sanità, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo e moderata dal Direttore del TgNorba Enzo Magistà, diventa l’occasione per leggere il lavoro di un triennio e in prossimità della scadenza elettorale (per la Regione si voterà, salvo sorprese, nella primavera 2020) dunque per il lavoro da programmare.

Ignazio Zullo introduce la serata parlando di necessità urgente nel realizzare una sanità flessibile, che risponda con urgenza ai bisogni della popolazione, che soprattutto segua le logiche della prevenzione e non solo della cura, che punti a conoscere meglio, per combatterle, le nuove sfide della patologia moderna (le dipendenze, ad esempio, sotto qualunque forma: dal gioco al pc) e loda la riforma che Fitto, allora Presidente della Giunta Regionale, cominciò a varare nel 2004-2006, con la chiusura di ospedali inutili, l’ammodernamento delle strutture più grandi e l’orientamento verso servizi più vicini ai cittadini, in una ottica di rete.

Gli dà ragione Loizzo, riconoscendo che Fitto fu bloccato da una politica demagogica, urlata, che strumentalizzava la piazza, accontentava i piccoli interessi di sindacalisti locali e sindaci timorosi di perdere consensi e che aveva come obiettivo non il miglioramento della sanità pugliese ma la conquista del potere.

Così fu, infatti. Fitto perse le elezioni, finì indagato dalla magistratura barese e poi prosciolto; Vendola e il centrosinistra vinsero le elezioni e fecero….esattamente quel che Fitto aveva cominciato a fare: chiusura di alcuni ospedali più piccoli, da Terlizzi a Santeramo passando per Gioia del Colle (solo per restare nel barese) e dando continuità all’accentramento delle eccellenze con il polo oncologico, quello pediatrico (ancora da realizzarsi) e la rete socio-sanitaria fatta di Piani di Zona, hospice, punti-nascita e via di seguito.

Ma Loizzo non è il solo che “riabilita” la politica sanitaria di Fitto. Anche Emiliano ne riconosce i meriti e riconosce concorda con Fitto che se si fosse attuata quella riforma appieno, oggi la Puglia avrebbe una sanità “a livello delle Regioni del Nord Italia”.

Non manca ovviamente di riconoscere i propri meriti, da Governatore e da Assessore alla sanità (“non cedo la delega perché ci metto la faccia e voglio essere super-partes”, spiega) che ha ereditato un settore da “eccellenza” (calcisticamente parlando) per portare ora in serie B, “la migliore sanità del Sud”, dice. Co  margini amplissimi di miglioramento.

E se  “l’opposizione, quella dialogante, che capisce il problema e sa proporre soluzioni reali – dice Emiliano riferendosi a Zullo  e al gruppo dei fittiani – vuole fare proposte da realizzarsi da qui a 18 mesi, quanti ne mancano alla fine della legislatura, io ci sto”.

Tiene le distanze, però, Raffaele Fitto, che incassa i complimenti ma rilancia: “i ritardi con cui quella mia riforma è stata attuata li stiamo pagando e li pagheremo ancora”, spiega; ricordando poi a Emiliano che loro sono e resteranno all’opposizione, dunque pur dialogando difficilmente si riusciranno a fare quelle cose che non tutta la maggioranza che sostiene Emiliano vuole fare.

Superata, quindi, la logica “ospedalocentrica”, si guarda ad una sanità fatta di reti e di nodi. “Ci sono ancora troppi ospedali” dicono dal palco i politici: ce n’erano 65 quando governava Fitto e oggi ce ne sono 39 ma sono ancora troppi.

Sui ritardi nell’inserimento dei vincenti concorso delle professioni sanitarie, nella riconversione di alcune strutture, del potenziamento di Ospedali come il “Perinei” di Altamura o sui tagli ai livelli di assistenza per i malati di Sla, sul taglio delle liste di attesa, sulla scandalosa pratica delle visite mediche “intra moenia”, sulla ex Fondazione “Maugeri” che va via da Cassano e su tanto altro, si glissa e non se parla. Non c’è tempo. La “xylella” incombe, il Ministro Centinaio aspetta, Emiliano se ne va.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *