Cronaca

“Codice Rosso” a Cassano: allontanato marito violento

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Anni di minacce, maltrattamenti, percosse e ingiurie. Anni di terrore, sopportati per la vana speranza di non provocare danni ai propri figli. Ma alla fine l’epilogo di questa storia è stato la denuncia.

E per la prima volta dall’entrata in vigore (luglio scorso) anche a Cassano delle Murge è stato applicato il cosiddetto “Codice Rosso” ovvero una corsia preferenziale e immediata pei le denunce da parte delle donne per maltrattamenti e violenza: il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Bari ha così potuto allontanare dal nucleo familiare un uomo residente a Cassano verso il quale il Gip Ilaria Casu ha disposto l’allontanamento dal nucleo familiare il divieto di avvicinamento alla persona offesa e la prescrizione della distanza di almeno 500 metri dalla stessa nonché il divieto di contattarla con qualunque mezzo.

L’uomo è stato quindi fatto allontanare dai Carabinieri di Cassano, in applicazione delle decisioni del Giudice.

“Dalla denuncia della signora al pronunciamento del Gip, dopo le indagini della Procura – spiega l’avv.ta Raffaella Casamassima che ha seguito il caso, difendendo la vittima delle violenze – sono trascorse appena due settimane e i tempi sono essenziali in questi casi perché ogni giorno può aumenta il pericolo nei confri della donna che denuncia”.

Il “Codice Rosso”, dunque, funziona almeno come celerità nell’accoglimento della denuncia e delle conseguenti misure di coercizione e dunque è una possibilità in più nelle mani delle donne che subiscono violenza, fuori e dentro la famiglia.

Con H.D. sono stati denunciati anche altri due cittadini albanesi (un uomo e una donna) per lesioni personali: secondo la denuncia e dalle risultanze oggettive valutate dal Gip, le violente sfuriate dell’uomo nei confronti della moglie traevano origine proprio da una presunta relazione extraconiugale con la donna poi denunciata ma anche con altre donne e quando la moglie provava a chiedere spiegazioni, l’accusato la picchiava e insultava, arrivando a minacciarla “di tagliargli la testa”.

Un pericolo concreto e immediato, quindi.

Ora la donna, sostenuta dal Centro Antiviolenza LI.A. (tel.: 388.9898797 – centroantiviolenzalia@gmail.com) al quale si era rivolta per ricevere sostegno ed aiuto, ha avviato le pratiche di separazione, per cercare di allontanare per sempre da sé e dalla sua famiglia quegli anni di abusi e maltrattamenti.

 

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