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La Di Medio risponde alla Soprintendenza sul “Miani-Perotti”

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La Sindaca risponde alla Sopritendente del MIBACT sulla vicenda dell’utilizzo della Sala Conferenze presso il Palazzo “Miani-Perotti” per una riunione di condominio.

E la risposta lascia davvero perplessi perchè sostanzialmente, dice la Di Medio, “mi sono confusa sul cognome del richiedente” avendo scambiato il sig. Marzulli (il capocondomino del Costone di Bruno) con, probabilmente (ma è una nostra considerazione) il prof. Mazzilli (artista cassanese di fama internazionale).

La firma posta in calce alla richiesta, insomma, ha  mandato in confusione la Di Medio che ha concesso la sala pensando si trattasse di una riunione artistica anzichè una assemblea condominiale.

 

Duro il commento sulla vicenda da parte dei cinque Consiglieri comunali di minoranza che avano sollevato il caso dinanzi alla Sopritendenza: “È molto facile scorgere la superficialità del Sindaco nel suo tentativo, davvero maldestro, di giustificare il “caso Pinacoteca” con la genialata dell’omonimo – scrivono in una nota –  Non fosse così grave e serio l’aver concesso la Pinacoteca Comunale per far celebrare una riunione di condominio, ci sarebbe davvero da ridere a crepapelle. Ma così non è perché la Soprintendenza, nel chiedere tempestivamente chiarimenti alla Di Medio, parla di “atti tesi a distrarre il bene dal vincolo culturale” con la previsione di “sanzioni penali”. Tanto da “trasmettere la propria nota al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale”. 

 

Se con la Sua risposta sulla concessione in uso della pinacoteca comunale per una riunione di condominio pensa di abbindolare cinque consiglieri comunali di opposizione come fossero degli allocchi, ci casca male”, aggiungono i Consiglieri Teodoro Santorsola, Angela Catucci, Davide Del Re, Rocco Fabio Lapadula e Amedeo Venezia. 

Emerge, ancora una volta esplicitamente, la Sua “coerente spregiudicatezza” nel farsi beffe di tutto e finanche delle Istituzioni interessate che, verosimilmente, non saranno disponibili a farsi sbertucciare e canzonare con la Sua genialata – goffa, in verità – dell’omonimo, del quale Lei si guarda bene di fornire dati, riferimenti e più dettagliate quanto doverose informazioni.

In primis, il nome del richiedente, nell’istanza (allegata alla presente) palesemente sottoscrittosi “amministratore del condominio Costone di Bruno” a Suo dire L’avrebbe indotta all’errore; tale nominativo, però, non coincide con l’artista locale di fama.

Ancora più grave è l’aver autorizzato un atto non di competenza politica, ma di tipo gestionale e quindi afferente ai poteri dirigenziali. Dirigente o responsabile che non è stato nemmeno da Lei interessato, tanto che l’autorizzazione da Lei concessa, non riporta alcun visto o parere di dipendente comunale.

Tali comportamenti, per quanto ci riguarda, sono da annoverarsi nella cosiddetta “gestione politica della clientela” , in spregio delle più elementari Norme cui ogni Amministratore deve conformarsi.

“Inutile aggiungere, da parte nostra, altro. Lasciamo ai cittadini e ai lettori, ogni libera valutazione con la sola lettura degli atti che trasmettiamo. Diceva un grande personaggio dello schermo:<<meditate gente, meditate!”, concludono i Consiglieri di opposizione.  

 

 

 

 

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