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Antenne 5G, nuovo “stop” dopo l’Ordinanza della Di Medio

5G

Cassano delle Murge si conferma “5G-free” dopo l’Ordinanza firmata quest’oggi dalla Sindaca Maria Pia Di Medio.

Sul territorio cassanese, cioè, non si potrà montare alcuna antenna o traliccio che possa supportare le reti mobili di quinta generazione (il 5G, appunto) almeno fino a quando la scienza avrà detto una parola il più possibile certa sulla pericolosità o meno delle onde elettromagnetiche che scaturiscono da queste antenne.

L’Ordinanza della Di Medio fa riferimento, fra l’altro, agli atti e alle decisioni che nell’estate scorsa furono al centro dell’attenzione cittadina promulgati dalla Giunta Comunale e dal Consiglio Comunale dopo la “scoperta” di alcuni residenti presso la Collina Santa Lucia della richiesta, da parte della multinazionale francese “Iliad” di impiantare a due passi dalla chiesetta campestre un traliccio anche per il montaggio di antenne di nuova generazione.

Il movimento d’opinione creato dai timori legati a questa nuova tecnologia costrinsero gli amministratori comunali a bloccare ogni iniziativa a riguardo e ad avviare un monitoraggio pluriennale sul grado di elettrosmog nel nostro territorio, affidato ad una società privata specializzata nonchè a creare un Forum fra Amministrazione e Associazioni interessate alla tutela ambientale.

Come i lettori ricorderanno, anche a seguito di una raccolta di firme di cittadini contrari al “5G”, il Consiglio Comunale all’unanimità deliberò per una “moratoria” dalla installazione di tralicci e antenne.

Ebbene, cos’è cambiato in questi otto mesi?

Praticamente nulla, almeno sul territorio cassanese.

Oltre a quella richiesta della “Iliad” non risultano esserci  state altre richieste da parte di altri gestori o compagnie telefoniche o di telecomunicazione.

Il fatto è che la rete del “5G” prevede un numero di antenne ben superiore a quelle attuali e dunque in diverse aree dell’Italia in queste ultime settimane sono in corso i lavori per la installazione delle antenne principali, quelle su cui poi “agganceranno” quelle locali e questo ha innescato un meccanismo che lega – ma senza alcuna fondamento scientifico, anzi del tutto negato dagli esperti – fra 5g e pandemia da Covid-19. Le pagine social hanno aggiunto benzina sul fuoco e scatenato tutte le fantasie possibili per cui molti sindaci, ad esempio nel Salento, a Racale ma anche nella vicina Noicattaro, hanno iniziato ad emettere Ordinanze che impediscono l’installazione di queste infrastrutture.  

Una battaglia che è solo all’inizio.

 

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