Attualità

Ora tocca a noi. #cassanoriparte, ma se lo si fa insieme!

panorama

Dopo oltre due mesi di chiusura pressochè totale delle attività produttive, commerciali, educative e sociali dovuta all’emergenza sanitaria, da stamattina #cassanoriparte.

Come in quasi tutta l’Italia è demandata ai cittadini, soprattutto, la possibilità che non ci sia un nuovo blocco totale del Paese perchè magari la curva dei contagi da coronavirus ricomincia ad alzarsi, adottando quel “distanziamento fisico” (non sociale…) che è una delle condizioni per vivere in sicurezza, assieme al rispetto delle regole ed all’uso delle mascherine quando si è in ambienti chiusi o in luoghi affollati.

Il Covid-19 non ha colpito duramente Cassano, rispetto a tante altre comunità, anche vicine a noi: una quindicina i contagiati di cui meno della metà quelli ospedalizzati e per fortuna nessuna vittima.

Ci è andata più che bene, insomma, grazie alla vigilanza delle Autorità cittadine, al lavoro spesso silenzioso ma importante della Sindaca Maria Pia Di Medio e della sua Giunta, alla responsablilità delle minoranze consiliari, degli Uffici Comunali, della Polizia Locale e delle forze dell’ordine, dei volontari della Protezione Civile e della stragrande maggioranza dei cassanesi che hanno rispettato le regole, mostrato senso civico e grande solidarietà verso chi questa crisi l’ha vissuta con grande difficoltà, aiutati dalle comunità cristiane e dallo sforzo della Caritas.

Non sarà, però, una ripartenza facile.

Da quando è cominciata la “fase 2”, lo scorso 4 maggio, tante attività hanno ricominciato ad aprire – si pensi, ad esempio, ai bar o alla ristorazione d’asporto – ma con molta cautela. Com’è giusto che sia.

Oggi le maglie si allargano ancora di più con locali che aprono ai clienti, la possibilità di mangiare una pizza o un pasto seduti ai tavoli – ma con regole rigide -.

Riaprono anche i tanti negozi di abbigliamento e calzature e vengono rimosse le restizioni anche per quelle merci ritenute non essenziali, un paio di mesi fa.

Chiese e luoghi di culto si sono adeguati alle normative e da oggi accolgono nuovamente i fedeli, certo con tante limitazioni in più.

Anche gli sportelli bancari, così come le farmacie rivedono i propri orari e cercano di tornare alla normalità.

Quali saranno le conseguenze economiche e sociali della chiusura nella comunità cassanese è presto per dirlo. Quanti posti di lavoro andranno persi, quante attività non riapriranno più, quanti dei lavoratori in Cassa Integrazione saranno espulsi dal mercato del lavoro una volta che essa sarà terminata?

Si tenga conto, poi, che la “fase2” non è tale per tante attività – non riaprono subito i servizi educativi, il cinema, le palestre, ecc. – e soprattutto ci saranno quelle che pur potendo riaprire, dovranno fare i conti con una riorganizzazione sociale che è tutta da rivedere. Pensiamo, ad esempio, al comparto del cosiddetto “wedding”, le sale ricevimento (con annessi B&B) che tanto valore portano nel nostro territorio. 

O alle attività, in crescita, del tempo libero: dai parchi avventura al turismo lento con gli annessi servizi di accoglienza, ristorazione, ecc.

Ma ora tocca a noi fare la nostra parte: rispettiamo le regole, comprendiamo che se non tutti le seguono forse non lo si fa per cattiva volontà e li si può riprendere senza denunciarli al pubblico ludibrio, spendiamo nei negozi di Cassano, sosteniamo le attività locali.

#cassanoriparte ma insieme!

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *