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Confasi al Comune: “fate slittare prima rata IMU”

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Far slittare la prima rata IMU, prevista per il 16 giugno, per i contribuenti cassanesi. A chiederlo la sede locale della Confederazione Autonoma Sindacati Italiani.

“A seguito delle numerose richieste pervenute presso gli uffici di questa sede territoriale ed al fine di agevolare il pagamento della prima rata IMU prevista per il 16 Giugno e per evitare inutili assembramenti presso le strutture CAF sia presso i vari uffici pagatori si chiede il differimento dei termini di pagamento della 1° Rata IMU, consapevoli che il Comune di Cassano delle Murge, nell’esercizio della propria autonomia regolamentare, tramite una delibera consiliare che permette di intervenire sui termini di pagamento dell’imposta”, si legge in una lettera inviata dal Presidente della Confasi Cassano, Michele Masiello all’Amministrazione Comunale.

“Tale possibilità – spiega la Confasi – viene altresì validata dall’ottima relazione IFEL che propone uno schema di delibera adattabile a seconda degli orientamenti ed esigenze di ciascun ente. La proroga si potrebbe limitare a tutti quei contribuenti che hanno registrato difficoltà economiche a causa della emergenza sanitaria determinata da SARS-COV2.

In particolare, il provvedimento non entra nel merito delle agevolazioni che potranno poi essere stabilite entro il termine per l’approvazione di bilancio, ma si limita a disporre un differimento della rata di acconto non generalizzato, ma mirato esclusivamente ai soggetti che hanno risentito degli effetti negativi dell’emergenza da SARS-COV2.

Nello specifico viene data la possibilità di eseguire il versamento entro una certa data, ad esempio il 30 Settembre, senza applicazione di sanzioni ed interessi, ai soggetti che hanno effettivamente registrato difficoltà economiche, da attestare mediante presentazione di specifica comunicazione da presentare a pena la decadenza entro una determinata data, ad esempio 30 Ottobre p.v.

In tal modo, in primo luogo, sono salvaguardate le esigenze di cassa del Comune in un contesto ancora incerto sotto il profilo della dimensione del sostegno statale ai Comuni e nell’imminenza del termine per il pagamento della prima rata IMU. In secondo luogo, inoltre, il differimento selettivo del termine costituisce un tangibile, seppur provvisorio sostegno, a chi persona fisica o esercente attività economica, stà registrando difficoltà economiche a causa dell’attuale situazione emergenziale.

Infine, con la limitazione in questione si permette ai non pochi contribuenti che non sono stati investiti dagli effetti negativi dell’emergenza di adempiere tempestivamente ai propri obblighi fiscali, con ovvi benefici di contenimento delle perdite di entrata, anche temporanee, che costituiscono oggi una delle principali minacce agli equilibri dei bilanci locali. Vale infine la pena di ricordare che l’IMU è un’imposta unitaria ad integrale gestione comunale, di cui una parte (la quota IMU gravante sugli immobili del gruppo catastale “D” ad aliquota “ordinaria” del 7,6 per mille), è destinata allo Stato, non in quanto titolare di un’autonoma obbligazione, ma in quanto beneficiario.

Non ha quindi alcun fondamento l’idea che il Comune, in applicazione della facoltà di differimento termini – peraltro espressamente concessa dal comma 777, lett. b), della legge di bilancio 2020 – debba limitare tale potestà motivata da “situazioni particolari” alla quota di propria spettanza finale. 

Differimenti “eccessivi” dei termini (ad esempio all’anno successivo) possono certo confliggere con altri tipi di interesse generale e di “coordinamento della finanza pubblica”, in quanto potrebbero sottrarre alle entrate della Pubblica amministrazione quote necessarie per assicurare saldi complessivi coerenti con gli obiettivi nazionali ed europei e andrebbero quindi – in caso di necessità – accompagnati da un quadro normativo specifico. Ma non è questo il caso che rileva in relazione allo schema proposto”.

Vedremo ora la risposta del Comune alla proposta del Sindacato. 

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