Cronaca

Anita ha 18 anni ma non è libera di tornare a casa

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Da oggi Anita, la ragazzina cassanese tolta ai genitori e rinchiusa in un Istituto barese da sette anni, è maggiorenne.

Ha compiuto 18 anni ma per i giudici del Tribunale dei minori di Bari non è ancora in grado di vivere “da sola” o comunque in un nucleo familiare accogliente, come quello dei nonni materni, e su proposta della tutrice della ragazza hanno prolungato fino a 21 anni di età questa assurda situazione.

Si è arrivati al punto, questa mattina, è stato impedito a sua madre Francesca, ai nonni e a chiunque di poter abbracciare la ragazza anche solo per qualche istante, ricevere un regalo, gli auguri.

Nulla di nulla!

La combattiva mamma è rimasta per tutta la giornata dinanzi ai cancelli dell’Istituto, issando uno striscione con il quale ha lanciato l’ennesimo grido di aiuto per Anita: “Liberate mia figlia, vi scongiuro”, ha detto Francesca.

Accanto a lei Mario Conca, Consigliere Regionale e candidato alla Presidenza della Giunta Regionale Pugliese e la parlamentare  del M5S Veronica Giannone oltre a gruppi ed associazioni che si battono per una rivisitazione della legislazione in materia.

Assenti le Istituzioni cassanesi anche se pienamente coinvolte nella vicenda non foss’altro che a pagare la retta presso l’Istituto barese è il Comune di Cassano delle Murge che sborsa mensilmente oltre 2.800 euro.

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Il nonno paterno di Anita

Giusto per chi ha scarsa memoria o non ha seguito fin qui la vicenda della ragazza cassanese: Anita nasce il 27/07/2002 presso l’Ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti e vive a Cassano delle Murge.

Nel 2006 i suoi genitori di separano e lei resta affidata in via esclusiva alla mamma.Qualche tempo più tardi le viene diagnosticato un lieve ritardo di linguaggio e cognitivo.

La mamma la fa seguire dalla neuropsichiatria infantile e dal centro”Comunicare” di Bitritto.

La sua vita prosegue come quella di tanti bimbi tra scuola, attività ludico,corsi di musica, incontri protetti col padre fino all’ età di 11 anni quando il Tribunale di Bari segnala ad Giudice Tutelare la nomina di B.G. a tutore di Anita, pur non essendo questi iscritto negli elenchi dei tutori.

Il giudice tutelare nomina B.G quale tutore e tutto cambia.

Lo stesso CTU che per ben 2 perizie non aveva ritenuto di modificare la collocazione di Anita che è sempre con la mamma,nella terza perizia e dopo 7 anni dall’inizio della separazione, cambia idea, ravvisa un pregiudizio e in data 31/10/2013 la bambina viene istituzionalizzata.

Da allora Anita è ancora in struttura,i genitori sono decaduti dalla patria potestà (un mese prima dell’ istituzionalizzazione), ci sono ancora gli incontri protetti con la mamma e nessun progetto di vita per Anita fuori dall’ “Annibale di Francia”.

Francesca, i nonni e tutti gli amici di Anita non si arrendono: “La nostra legale che segue il caso – ha detto la sig.ra Francesca – farà ricorso contro la decisione del Giudice. Vogliamo Anita a casa….libera!”.

 

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