Reddito Cittadinanza, Piano di Zona in ritardo sui PUC
Senza assicurazione obbligatoria i percettori del Reddito di Cittadinanza (RdC) non possono lavorare per i Comuni.
La stipula delle polizze presso l’Inail è a cura dell’Ufficio del Piano di Zona che ancora una volta è in ritardo rispetto a quanto prevedono le norme ovvero che entro settembre 2020 tutti i percettori di RdC che ancora non avessero trovato un lavoro devono obbligatoriamente prestare servizio per minimo 4 ore settimanali per i Comuni di residenza per lavori socialmente utili.
Pena il decadimento del beneficio.
Dalla assistenza agli alunni, in entrata ed uscita da scuola, alla custodia del cimitero; dalla manutenzione del verde alla sorveglianza di parchi e giardini fino al sostegno per le manifestazioni pubbliche da parte di associazioni e enti del Terzo Settore sono solo alcuni degli ambiti nei quali potrebbero essere impiegati i quasi 400 beneficiari del RdC residenti a Cassano delle Murge.
Ad agosto l’Ufficio del Piano di Zona – che riunisce i comuni di Acquaviva, Grumo, Toritto, Binetto, Sannicandro e Cassano – ha deliberato finalmente l’adozione dei PUC, i Progetti Utili alla Collettività che Comuni, Associazioni, Enti e parrocchie potranno sottoscrivere, convenzionandosi con l’Ambito chiamando a lavorare i percettori del Reddito di Cittadinanza ma i PUC sono di fatto bloccati perché il Piano non ha ancora stipulato l’assicurazione obbligatoria con l’Inail per coloro che dovranno lavorare per il pubblico.
C’è da dire che il rapporto che si instaurerà fra percettore del Reddito ed ente non sarà di lavoro subordinato o simile ma di semplice collaborazione ed a costo zero per l’ente stesso. Viceversa, se il percettore del Reddito dovesse rifiutare di adempiere ad una delle mansioni assegnate – senza giustificato motivo – perderebbe l’assegno mensile che è in media di 519 euro.
Secondo gli ultimi dati disponibili forniti dall’Inps i percettori cassanesi del Reddito sono 365 mentre in Italia ci sono in totale 530mila beneficiari di cui solo 70mila sono riusciti a trovare un lavoro; infine, solo il 44% dei beneficiari ha sottoscritto un PUC, situazione bloccatasi a causa dell’emergenza sanitaria.
Presso il Comune di Cassano, per la verità, sono cominciati già da diversi giorni, a cura dei Servizi Sociali, i colloqui con i potenziali lavoratori per stilare un elenco a seconda delle necessità e dei settori verso cui indirizzare i lavoratori ma senza assicurazione tutto è per ora bloccato.