Politica

Panzarea, la gatta e quella parolaccia sfuggita in Consiglio

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E’ successo davvero di tutto, nel Consiglio Comunale di ieri sera in diretta streaming: assenze di peso, linea intermittente, la Sindaca che sbaglia un punto all’ordine del giorno, le minoranze che abbandonano l’aula virtuale.

E poi: un verbale che non si trova, un Consigliere che ordina un pollo arrosto,  il Segretario Generale che minaccia di provvedimenti disciplinari un dipendente.

Fino ad arrivare alla “parolaccia” in diretta, dopo circa 5 ore di lavori. 

Facciamo un passo indietro, per capire meglio.

Le minoranze obiettano, a proposito del Piano Comunale per il Dirrito allo Studio, che manca il Verbale della Seconda Commissione, tenutasi giovedì scorso, fra i documenti a disposizione dei Consiglieri e ne fanno una battaglia di principio (tutti i documenti devono essere a disposizione di tutti i Consiglieri) anche se sul piano pratico cambia poco e nulla. 

Ma tant’è.

La Sindaca, che ha preso il posto della Presidente Antonella Gatti, assentatasi per una visita medica improrogabile, non se la sente di ritirare autonomamente il punto all’ordine del giorno per ridiscuterlo in altro Consiglio, anche se i tempi ci sarebbero. Pone allora ai voti il ritiro dell’argomento, sicura di avere dalla sua la maggioranza di tutti i componenti che rigetteranno la proposta.

Tutti tranne una: l’Assessora Maria Pia D’ambrosio che inaspettatamente si astiene mentre tutti gli altri votano contrario.

La D’Ambrosio non fa in tempo a dire “mi astengo” che si sente un “…’sta stronza….” in maniera chiara e nitida tanto da strappare un sorriso a qualche Consigliere inquadrato dalle web-cam.

Tutto finisce lì ma solo in apparenza: in realtà sulla chat privata della maggioranza si scatena la caccia al “colpevole”: chi ha insultato la D’Ambrosio?

Nessuno, però, parla.

Ci pensa Teodoro Santorsola a cavare le castagne dal fuoco quando, ricollegandosi per discutere dell’ultimo argomento all’ordine del giorno, esprime “solidarietà all’Assessore D’ambrosio che democraticamente ha votato in maniera difforme dalla maggioranza….” ma non fa neppure in tempo a finire la frase che il Consigliere Filippo Panzarea stoppa tutti e ammette di averla pronunciata lui la parolaccia ma riferita non alla D’Ambrosio bensì “ad una gatta che mangia sempre il cibo del mio cane….non era rivolta a nessuno dei presenti…”. 

Il microfono del computer lasciato acceso avrebbe innescato l’eqiovoco.

Risata generale e un pò di sollievo per quel che sarebbe potuto diventare un vero e proprio “caso” politico data anche la vicinanza elettorale dei due componenti della maggioranza. 

Panzarea avverte, anche se a distanza, che non tutti credono alla sua spiegazione e continua a spiegare la questione, scusandosi della “voce dal sen fuggita”, come direbbe Orazio ripreso da Metastasio e ribadendo la sua correttezza nei confronti di tutti.

La Di Medio concorda e appoggia.

Incidente chiuso, anche perchè Santorsola ammette a più riprese di non aver capito chi avesse proferito quella frase e la sua solidarietà era a prescindere.

Resta, però, un dubbio: a chi o a che cosa faceva riferimento Panzarea nella chiusura del suo intervento con quel “sono abituato a stare zitto ma se dovessi parlare….”?

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