Il maestro Servodio a dieci anni dalla scomparsa

Un altro anniversario ricorre in questi giorni nella comunità cassanese: dieci anni dalla scomparsa del maestro Vincenzo Servodio, morto nella notte del 2 dicembre 2010.

Vincenzo Servodio era nato a Cassano il 25 febbraio 1922 da una famiglia – come egli stesso scrive nella nota biografica del volume “Addio…mia bella scuola” – numerosa, contadina.

Compie gli studi ginnasiali e liceali presso i Padri Rogazionisti di Oria e Trani, destinato alla carriera ecclesiastica, interrotta poi per motivi di salute.

Diplomatosi insegnate elementare, svolge “per vocazione il suo lavoro ultratrentennale in modo attivo, aggiornato, precorrendo i programmi scolastici”.

Ai suoi ragazzi, infatti, insegna non solo le classiche materie scolastiche ma anche teatro, musica, canto, lingue straniere e tanto, tanto sport con numerose gite a piedi, all’aria aperta, a spasso per le allora incontaminate Murge.

Appassionato di sport (atletica e ciclismo in particolare), partecipò a numerose gara amatoriali.

Andrà in pensione nel 1985 ma non sarà mai dimenticato dai suoi alunni che più volte organizzano rimpatriate e ricordi.

Amante della natura, della poesia e dei viaggi, si dedica anche alla scrittura e nel 1996 dedica alla sua scuola il volume sopra citato.

Ne scriverà altri, anche sotto forma di poesia, dedicati soprattutto alla cara mamma, fra cui ricordiamo “Paese mio” (Ed. Solazzo, 1999).

Un altro pezzo di storia di questa comunità (che ci ostiniamo caparbiamente a chiamare tale….) che andrebbe ricordato alle nuove generazioni, anche attraverso pubblici riconoscimenti. Dieci anni fa da queste pagine proponevamo di intitolare al maestro Servodio uno dei plessi scolastici cassanesi ancora senza nome (ad esempio quello dell’Infanzia di via Galietti) ma ovviamente nulla è cambiato in due lustri. 

Ce la faremo, stavolta?

 

Nella foto: il maestro Servodio con una delle sue tante classi in cui ha insegnato in via Gramsci.