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Storia di Andrea, il ragazzo che continua a sorridere col cuore

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C’è ancora chi lo ricorda, Andrea. A giocare nei vicoli del centro storico. Ad entrare in un negozio con il suo sorriso coinvolgente. Nell’aiutare i compagni di classe in difficoltà. Un ragazzino all’apparenza come tanti ma per chi lo conosceva bene, con una scintilla di vita in più, di quelle che fa presagire qualcosa di grande per il futuro.

 

Quel destino, forse solo in apparenza, è stato più che cinico per questo ragazzone alto più di 2 metri, che dopo aver frequentato le scuole elementari nella nostra Cassano, alla fine della prima media ha deciso di tornare al suo luogo di origine, Sava, nel tarantino, assieme ai suoi nonni e a quella zia Laila che era, al tempo stesso, seconda madre, sorella, zia, cugina.  “Difficoltà relazionali con la figura paterna”, direbbero gli esperti. Andrea ha preferito estraniarsi da quel contesto, pur amando immensamente sua mamma, che purtroppo perde ancora piccolo, e starsene lontano, guardare a distanza l’evolversi delle cose e provare a seguire le tracce che la vita gli poneva innanzi.

 

Andrea cresce, studia e trova una occasione di lavoro, previo colloquio, a Bari. Poco più di 120 km. per cominciare a diventare adulto, ad assaporare il gusto della indipendenza unito a quello della responsabilità. Una sfida, per chi come Andrea ha fame di vita e di orizzonti vasti. Una sfida che Andrea accetta.

In fondo, però, che cos’è l’uomo per decidere del suo destino?

Così Andrea quel destino lo incontra proprio di ritorno da Bari. Il 19 settembre 2019, a diciott’anni appena compiuti,  in un incidente stradale frontale sulla strada per Mottola, Andrea resta gravemente ferito e cade in coma; viene portato subito all’ospedale tarantino “S.S. Annunziata” ma il grave trauma alla testa pesa come un macigno sul futuro.

Ad oltre due anni di distanza quel bambino che correva per i vicoli medievali della nostra Cassano, è crocifisso in un letto d’ospedale. Uno dei tanti che hanno provato ad alleviare le sue sofferenze ed a riportarlo alla normalità: Crotone, San Pellegrino Terme, Bergamo, Milano (San Raffaele), Castellanza, San Giovanni Rotondo e a breve l’ex Fondazione “Salvatore Maugeri” di Bari.

Accanto a lui – sempre – la zia Laila, che ha rinunciato alla sua vita per quella di Andrea.

Sono entrata in un mondo, dove le grida di aiuto si perdono nel nulla, dove solo pochi si mostrano sensibili e provano ad ascoltarti”, ha scritto zia Laila in un post pubblicato su Facebook, dove è stata aperta una pagina che racconta la storia di Andrea, il suo iter di riabilitazione, le difficoltà burocratiche nell’ottenere un letto adeguato alla sua statura, i rapporti con le altre famiglie e con il territorio.

Due grandi cuori cassanesi, Carmela Guaragno e Nikla Arboritanza, da mesi stanno battendo accanto a quelli di Andrea e Laila per dare conforto, riempire la solitudine, sussurrare che la speranza non è esaurita. Raccogliere anche fondi, certo. Le spese mediche sono a carico della Asl ma i ritardi si accumulano e la logistica è a carico dei familiari. Trasferire Andrea da un ospedale all’altro, assicurargli assistenza continua, strumenti a lui adatti, ha un costo.

Il sorriso di Andrea al momento si è spento, tutti speriamo che possa tornare a splendere ma non possiamo non considerare la possibilità che la sua vita, seppure ridottasi a dipendere in tutto e per tutto dagli altri, non possa insegnarci che i legami di solidarietà e di amicizia, la vera familiarità, esaltano il valore della vita stessa, dandogli pieno significato.

Quel piccolo che correva per i vicoli di Cassano e sorrideva a tutti, sta dando all’umanità una grande lezione e non possiamo che ringraziarlo per questo, pur nella sua tragica, contingente esperienza.

Chi può e vuole ecco dove donare: https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-andrea-donadeo-a-sorridere-ancora?utm_campaign=p_lico%20share-sheet&utm_medium=chat&utm_source=whatsapp-visit&fbclid=IwAR0iuE-ZSPgQlqyGyAtxmpNv3HzRvw1mo0fKEIme0Mh8ybYnFPjqSQUuMGs

 

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