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ASSESSORE MICHELE LOPANE: CRISI DELLA NATUZZI, SCONFITTA DEL NOSTRO TERRITORIO

 






Aderendo all’invito del sindaco di Santeramo,anche l’amministrazione comunale di Cassano, non ha voluto mancare all’incontro svolto nella sala consiliare di Santeramo per esprimere solidarietà a tutti i lavoratori e in particolare quelli di Cassano e la disponibilità dell’amministrazione a qualsiasi azione tendente a far recedere dall’avvenuta chiusura dello stabilimento di Santeramo lesce " Le collezioni".   Il sindaco di Cassano impossibilitato a partecipare per impegni precedenti assunti ha delegato il sottoscritto assessore Lopane Michele a partecipare in sua vece.   L’incontro è stato particolarmente sentito,data la drammatica situazione venutasi a trovare di molti lavoratori i quali vedono molto realisticamente sempre più vicino la perdita del proprio posto di lavoro. Molti sono stati gli interventi da Giovanni Nicastri della CGIL, esponenti della UIL e della CISL e altri rappresentanti sindacali e RSU di tutti gli stabilimenti della Natuzzi s.p.a.   Mi piace menzionare in particolare la determinazione del RSU Percoco Rossano nostro concittadino.   Infine hanno chiuso l’incontro il sindaco di Santeramo e l’assessore Lopane Michele il quale nel suo intervento sottolinea che la chiusura di uno stabilimento del gruppo Natuzzi è la certificazione della crisi del comparto del salotto, è la sconfitta di un territorio,con responsabilità che coinvolge imprenditori, istituzioni, ma anche di molti lavoratori i quali in tempi di vacche grasse hanno disdegnato qualsiasi tutela sindacale ascoltando le sirene del padrone, il quale impediva di fatto la presenza sindacale in fabbrica. Negando cosi ogni coinvolgimento a un progetto industriale di ampio respiro. La crisi del comparto salotti era una crisi annunciata .     Qua tutti insieme insieme stiamo certificando questo fallimento che ripete pari pari gli stessi errori che trentanni fa nello stesso territorio è stato fatto nel settore della maglieria, in cui rispetto ad uno sviluppo abnorme non si è avuto nè la lungimiranza nè il coraggio di diversificare la produzione su altri settori alternativi, come a suo tempo seppero fare i fratelli Benetton, ma in particolare la Natuzzi paga perché a tutt’oggi manca di un piano industriale alternativo per uscire dalla crisi, manca anche una sinergia e collaborazione con le forze sindacali ed Rsu e le istituzioni iocali per una strategia comune per salvare posti di lavoro in comune.   Si è invece scelto la strada della solitudine come si evince dalla scelta unilaterale della chiusura dello stabilimento di Iesce in diniego a tutti gli accordi sindacali e accordi politici. Rispetto a tutto questo le amministrazioni locali non possono fare molto, ma tutto quello che possono fare sarà fatto; oltre alla scontata solidarietà possiamo fare un comune percorso di visibilità con comunicati stampa, interventi su giornali e televisioni locali, coinvolgere oltre agli enti locali altri soggetti sociali politici e culturali per non lasciare soli i nostri operai concittadini e per tenere alta la tensione affinché un patrimonio di maestranze e di lavoratori qualificati che hanno portato la Natuzzi a diventare leader mondiale del settore dei salotti, oggi non venga disperso.   Per quanto riguarda l’amministrazione comunale di cui mi onoro di far parte, in questi anni sul problema dell’occupazione ha dato segnali forti, prima con un accordo di programma che ha creato la Cosvim che di riflesso ha inceitivato occupazione e posti di lavoro.   Inoltre è stato approvato il P.I.P. (piano industriale produttivo), che permetterà al più’ presto l’assegnazione di decine e decine di lotti, con la prospettiva di ulteriori posti di lavoro.   Certo potremmo fare di più, pero’ anche la nostra amministrazione paga una crisi economica che ormai è di dimensioni planetarie.

 

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