Cronaca

NATUZZI & LO SCIOPERO. QUI LATERZA

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Tantissimi i lavoratori in sciopero dinanzi al cancello della fabbrica “Natuzzi” di Laterza. E tantissimi i cassanesi che il rappresentante della Rsu, Rossano Percoco è riuscito a coinvolgere e far arrivare fin qui, in provincia di Taranto.  

 

“Molti non lo sanno – dice Percoco – ma sono coinvolti circa 150 lavoratori cassanesi fra i 1540 esuberi dichiarati dalla Natuzzi: centocinquanta famiglia che da giugno rischiano di restare senza reddito, senza lavoro”. Tra i lavoratori accaldati diversi nomi noti del panorama politico cassanese:  Giuseppe Battista, segretario di Rifondazione Comunista; Michele Lopane, assessore al lavoro del Comune di Cassano; Ignazio Zullo, consigliere alla Regione per “La Puglia prima di tutto”; Gianni Spina, Coordinatore di “Sinistra e Libertà”; Rino Palumbo, segretario del Partito democratico.   

 

 

Lopane partecipa da tempo a riunioni, incontri, manifestazioni ma non sembra molto convinto che si possa trovare una soluzione rapida alla crisi. Cerca di mettercela tutta, però: “ho proposto e sto insistendo – afferma l’assessore al lavoro – per una riunione congiunta dei consigli comunali dei diversi paesi interessati alla crisi da tenersi al Comune di Cassano”. Percoco lo incalza, gli chiede una data. “A breve, Pasqua permettendo” è la risposta dell’amministratore cassanese.   

 

 

Il cento per cento delle adesioni, garantiscono a Laterza. Sono entrate in tutto due, tre unità: la massa dei lavoratori è qui, dinanzi al cancello. Vogliono che l’azienda li ascolti, ma davvero. Non come fatto fin’ora e come molti credono si continuerà a fare. Si sparge la voce che stia arrivando Nicki Vendola ma dopo un po’ si comprende che non è vero. C’è solo Vico Ludovico, onorevole del Pd a rappresentare la minima attenzione dello Stato. Finalmente arriva un megafono che serve a Luigi Lamusta, segretario provinciale della Fillea-Cgil di Taranto ad annunciare che alle ore 12 il Prefetto di Taranto attende una delegazione di lavoratori per un colloquio. Niente applausi: era il minimo che si potesse fare. Molte le bandiere rosse che sventolano in questo angolo di Murgia prima dedito alla pastorizia, ora abbagliato dal progresso industriale.  

 

 

Diversi dipendenti Natuzzi si chiedono che fine faranno e guardano all’Alitalia, al Nord. Già: perché la sì, qui no?

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Si ringrazia Vito Stano per le immagini.

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