Politica

CENTROSINISTRA, QUANDO A CREDERCI NON E’ UNO SOLO. LA LISTA DI ARGANESE

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Rico Arganese è’ uno dei primi ad arrivare in un Cinema “Vittoria” semivuoto, poi sempre più affollato, dove le poltrone non bastano e il caldo spinge molta gente fuori, nel vicoletto, su Via Cadorna. Dentro c’è il Centrosinistra: Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà e un’associazione, “Ambiente e Sviluppo” di gente che proprio di sinistra non è ma a cui le idee della lista e di Rico Arganese piacciono e si vogliono impegnarle per realizzarle. La tranquillità, la serenità di Rico sembra avere contagiato tutti i candidati che sono positivi più che nostalgici.

Eppure ve ne sarebbe motivo: se guardi la platea rivedi volti e nomi, storie e trascorsi di chi cinque anni fa in questo stesso cinema dava vita a “Continuare”. Ma con meno odio, meno livore, nessun attacco personale a chicchessia. Questa non è “Continuare”, è il centrosinistra e Rico lo spiega: “Cinque anni fa abbiamo fatto un patto con la cittadinanza cassanese: avremo ripristinato i ruoli politici, che l’emergenza è terminata, che bisogna tornare nei propri ambiti. Noi, stasera, stiamo onorando quel Patto con Cassano”. Ad ascoltare il candidato sindaco c’è Enzo Divella, presidente uscente della Provincia di Bari e Camillo Larato, candidato del Pd alle provinciali nel nostro collegio.  Il motivo per cui sono qui – scandisce Arganese – è dimostrare che la politica può non essere un mestiere, può non essere un mezzo per alimentare propri interessi e propri affari, può non essere protagonismo, può non essere puro esercizio del potere ma impegno civile, servizio alla comunità, utilizzo delle proprie capacità  e risorse intellettuali e morali per il bene di tutti, senza trarne alcun vantaggio personale”. 

 

Applausi. Il più caloroso sembra essere Rino Palumbo, l’uomo che ha creduto subito – da segretario del PD – in Rico e che passerà alla storia recente di Cassano: ha scalzato Ignazio Zullo da un primato poco appetibile, l’essere il politico cassanese che negli ultimi anni ha subito più attacchi e offese personali, così com’è avvenuto in quello stesso cinema poche ore prima da parte della lista di Santorsola.  Palumbo, nuovo nemico pubblico n.1. Zullo ringrazia.

 

E’ ancora Arganese a parlare: “La retorica, l’enfasi, la pomposità di ogni comunicazione scritta o verbale con la diffamazione sono divenuti un vizio nella politica cassanese, per capirci meglio: sia dalla parte di chi oggi pretende di continuare ad amministrare sia da chi si erge e si presenta come nuovo. Ma per me la politica è quella che ti fa stare tra la gente, che ti fa schierare dalla parte dei più deboli, con coloro che non hanno voce: non dimentichiamo che nel nome di questo sentimento politico migliaia di  uomini e donne hanno sacrificato la propria vita per garantire di vivere a noi in un paese libero e civile”. Qui anche i più scettici fra i comunisti verso questo commercialista, sciolgono l’applauso.

"Ma dovè finito l’apparentemente freddo e pacato ragioniere che ho conosciuto tanti anni fa?" si sarà chiesta la moglie Teresa, con gli occhi bagnati come quando a gennaio ascoltò il discorso di insediamento di Obama.

 

 Infine: “Altro che accordo sottobanco con la coalizione della dottoressa Di Medio: i nostri avversari hanno capito che sono al capolinea e noi avremo il consenso che manderà tutti a casa”. E’ la volta del simbolo, un albero sopra una collina che rappresenta la vita e il nostro territorio, con il nome della lista “Vivi Cassano – una proposta democratica” e sotto i loghi dei tre partiti e dell’associazione che la sostengono. Poi il gadget, poco azzeccato: cinque semi da piantare. Significa forse che il centrosinistra cassanese non è ancora pronto per governare? Che occorrerà seminare per poi in futuro raccogliere frutti?  

 

La sfilata dei candidati comincia, più o meno conosciuti, attesi, entusiasti. Sanno davvero, tutti, cosa li attende in questo mese? Sullo schermo scorrono le immagini di ogni candidato, scattate nel centro storico mentre mostralo una mano aperta, con le cinque dita scritte. Battista, la Busto, Gino Campanale. Poi ancora Crapis, Colucci, Rocco Giordano (“Se non facciamo subito qualcosa, i nostri figli non avranno futuro in questo paese”). Titti Lanzolla lancia la novità politica più bella della serata: “Partorirò fra il 6 e il 7 giugno e si chiamerà Davide”. Il Cinema viene giù d’un botto a forza di applausi. Si prosegue con l’incitatissimo Michele Maiullaro che promette “Focaccia gratis per tutti alla prossima Sagra…una vera Sagra e non la festa di qualcos’altro…”. Immaginatevi la reazione del pubblico. Masiello, Paparella, lo sconosciuto (o quasi) Scatigna; poi Maurizio Favatà che vuole fare di Cassano un luogo bello e dignitoso dove viverci e sviluppare imprese e commercio, Francesco Smaldino, Gianni Spina, Gianni Spinelli, Pugliese, Domenico Petruzzellis, uno di quelli che potrebbero starsene comodamente a casa e pensare al proprio lavoro e che invece sentono forte la spinta all’impegno perchè "a Cassano ci tengo: è la mia terra"; Leonardo Guida e Marco Tassielli concludono la sfilata.    

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