Politica

Condanna per il Comune, la minoranza: “non ci sono parole”

opposizione

Dal Gruppo consiliare di minoranza “Per crederci ancora”, riceviamo e pubblichiamo.

E’ vero: a volte non si trovano le parole per commentare o esprimere il proprio punto di vista su quello che accade.

E’ successo anche a noi. Qualcuno sarà contento e dirà: almeno stanno zitti! Invece non si può tacere.

Partiamo dalle domande. Come è possibile che una persona (il Sindaco in questo caso) che in campagna elettorale ha millantato il suo essere stato, e quindi la sua vasta esperienza,  di “sindacalista” a difesa dei lavoratori sfruttati e vessati dal Sistema, oggi si comporta da “padrone” misconoscendo addirittura una sentenza del Giudice del lavoro, collocando il dipendente in altra postazione rispetto alle direttive del Giudice?

Per non parlare del perché si è arrivati da Giudice: non sono state rispettate le procedure sindacali per quanto riguarda la posizione e l’attività del dipendente in questione.

Ma le “delegazioni trattanti”  che si tenevano in media ogni 15-20 giorni per la discussione dei problemi dei dipendenti, dall’organizzazione del lavoro a tutti gli adempimenti statutari, dove sono andate a finire?

Perché non si tengono più?

Dov’è la Democrazia?

Forse ci è sfuggito qualcosa, perché siamo amministrati con i metodi del più bieco stalinismo. Oppure dobbiamo parlare di ritorno alla dittatura dei “forti onesti e gentili”?

La fantapolitica sta diventando realtà? Aspettiamo risposte serie e comportamenti istituzionalmente corretti.

Non è corretto spendere i soldi dei contribuenti (fino ad ora sono quasi 15.000 €) per le vendette personali o per opporsi a giuste sentenze. 

Resta il fatto indiscutibile che  Cassano è il paese dei primati negativi.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *