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IL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI SALUTA CASSANO

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Il Comandante dei Vigili Urbani di Cassano, cap. Francesco d’Ingeo, – che ieri ha concluso il suo incarico nel nostro paese – ha diffuso una lettera di saluto che pubblichiamo

Saluto la comunità cassanese poiché rientro, dopo un incarico di oltre due anni in qualità di Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Cassano delle Murge, al mio Ente di appartenenza, il Comune di Bari.

Un sincero in bocca al lupo ai valenti e instancabili dipendenti comunali, al benemerito Segretario Generale dott. Francesco Angelo Lazzaro, alla nuova amministrazione e al nuovo Sindaco, dott.ssa Maria Pia Di Medio (cui relazionerò a parte su ciò che ho trovato e lasciato), al cui fianco esorto la cittadinanza attiva e il mondo dell’associazionismo a dialogare e collaborare, giacché il benessere e il grado di civiltà di una comunità sono un interesse e un impegno di tutti giammai una responsabilità di pochi.

Un ringraziamento sentito ai miei uomini, alle Forze di Polizia del territorio, in particolare all’Arma dei Carabinieri, al Corpo Forestale dello Stato e alla Guardia di Finanza, con i loro uomini e Comandanti, di cui ho avuto modo di apprezzare l’impegno costante e lo spirito collaborativo.
Ringrazio inoltre i mezzi di comunicazione, sottolineando la rilevanza sociale del loro ruolo, giacché l’attività di informazione è anche formazione… quando si nutre di contenuti etici e di verità.

Saluto inoltre Cassano, i suoi abitanti e le istituzioni con la consapevolezza di aver perlomeno tentato di portare, con le risorse umane e materiali disponibili, un piccolo contributo al miglioramento della vivibilità sul territorio cassanese e, se questo non mi è riconosciuto, comunque con la serenità di chi ha servito esclusivamente la Legge e il Cittadino.
Forse non è facile per me far comprendere quest’ultimo concetto quando taluni inveterati banditori, in modo surrettizio e oscurantista, tentano invece di far credere che il Comandante della Polizia Municipale, essendo selezionato dal Sindaco di turno, sia una specie di longa manus al suo servizio privato.

In verità così non è, anzi, non è stato tra lo scrivente e l’amministrazione Gentile, poiché il rispetto e la considerazione degli ex Sindaco, Vice-Sindaco e Assessori verso la dignità e l’autonomia del mio ruolo, unitamente alla condivisione di determinati valori e finalità, non sono mai venuti meno, permettendomi di svolgere il mandato assegnato al servizio dell’Amministrazione e non dell’amministratore: di tutto ciò consentitemi di essere profondamente grato alla sensibile intelligenza dell’Avv. Giuseppe Gentile.
Per il bene di questo bel paese e della bella gente che ho conosciuto auspico che questa forma moderna e illuminata di intendere il rapporto tra gli amministratori e la Polizia Municipale (e tutti i dipendenti municipali) si conservi e consolidi, affinché anche il più caparbio tra cittadini, vigili e amministratori comprenda nitidamente che gli uomini della Polizia Municipale (e, in generale, tutti i pubblici dipendenti) sono unicamente al servizio del Cittadino e delle Leggi, non del potente di turno. Se così non fosse gli spiacevoli effetti sarebbero ben presto visibili!

Saluto infine, svelando, a tutti quello che me lo chiedevano, il significato del busto in bronzo sulla scrivania del mio ufficio, raffigurante Platone con la fisionomia di Aristotele.
Durante la mia attività istituzionale, infatti, quel piccolo busto mi stava di fronte, fissandomi, quasi a intimarmi qualcosa; non c’era giorno che tra me e quel volto non scorresse uno sguardo d’intesa.

Il filosofo di Atene mi raccomandava di seguire “le cose di lassù”: i grandi valori, le idee del Bene, del Bello e della Giustizia; quello di Stagira mi indicava invece le “cose di quaggiù”: l’uomo e le faccende umane.

I messaggi erano chiari: portare le “cose nobili del cielo” sulla terra e tra gli uomini, o, al contrario, elevare questi ultimi alle cose belle di lassù.

Nel mio incarico di comando qui a Cassano ho sempre seguito quelle tracce incancellabili, instradando energie, impegno ed equità nel cammino di ogni giorno, con maggiore tenacia se la strada diventava più impervia…

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