Attualità

DISLESSIA, SE NE E’ PARLATO A SCUOLA

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In occasione dell’incontro tenutosi presso il teatrino della Scuola primaria di via Gramsci, il 9 aprile scorso sono stati descritti i disturbi specifici dell’apprendimento, uno dei quali la dislessia. La tavola rotonda era organizzata dal Circolo Didattico “A. Perotti” di Cassano in collaborazione con la sezione barese dell’Associazione Italiana Dislessia.

Gli obiettivi ell’incontro sono stati:

-fornire informazioni sulle caratteristiche e sul’evoluzione dei D.S.A ;

-fornire conoscenze per attivare in classe una didattica adeguata agli alunni con D.S.A per il raggiungimento del successo formativo ;

-fornire conoscenze sulle misure compensative e ispensative e sulla loro applicabilità;

-riferimenti normativi.

L’ incontro è stato aperto dal Dirigente Scolastico, la prof.ssa C.G Ciorceri che ha salutato i partecipanti dell’incontro; successivamente la dott.ssa M.Lentini e L.Susca hanno  descritto dettagliatamente quali sono i sintomi della dislessia : “E’ una malattia  classificata tra i  disturbi specifici dell’aprendimento (DSA) e si manifesta principalmente attraverso la  difficoltà dei soggetti  soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce. Tali difficoltà non possono essere ricondotte a insufficienti capacità intellettive, a mancanza di istruzione a cause esterne o a deficit sensoriali. Il soggetto mostra chiare difficoltà nel discriminare grafemi uguali o simili, ma diversamente orientati. Egli, ad esempio, confonde la “p” e la “b”; la “d” e la “q”; la “u” e la “n”; la “a” e la “e”; la “b” e la “d”… Nell’ alfabeto italiano sono molte le coppie di grafemi che differiscono rispetto al loro orientamento nello spazio, per cui le incertezze e le difficoltà di discriminazione possono rappresentare un impedimento alla lettura. Il soggetto mostra difficoltà nel discriminare grafemi che presentano somiglianze. Egli, ad esempio, può confondere la “m” con la “n”; la “c” con la “e”; la “f” con la “t”… L’alfabeto è composto di due gruppi di fonemi: i fonemi sordi e i fonemi sonori che, tra loro risultano somiglianti, per cui, anche in questo caso l’incertezza percettiva può rappresentare un ostacolo alla lettura”.

Leggere – hanno spiegato le esperte intervenute all’incontro – richiede al lettore di procedere con lo sguardo in direzione sinistra-destra e dall’alto in basso; tale processo appare complesso per tutti gli individui nelle fasi iniziali di apprendimento della lettura ma, con l’affinarsi della tecnica e con l’uso della componente intuitiva, la difficoltà diminuisce gradualmente fino a scomparire. Nel soggetto dislessico, invece, talvolta ci troviamo di fronte a un ostacolo nella decodifica sequenziale, per cui si manifestano con elevata frequenza diversi errori”.

Il soggetto che presenta chiare difficoltà di lettura, è emerso dalle parole delle insegnanti, privilegia l’uso del processo intuitivo rispetto a quello di decodifica. L’intuizione della parola scritta rappresenta un valido strumento ma, al tempo stesso, è fonte di errori, definiti di anticipazione. Non di rado, infatti, il soggetto esegue la decodifica della prima parte della parola, talvolta anche solo del primo grafema o della prima sillaba, e procede “intuendo-inventando” l’altra parte. La parola contenuta nel testo viene così ad essere spesso trasformata in un’altra, il cui significato può essere affine ma anche completamente diverso.

Durante il dibattito, sono intervenuti alcuni genitori che hanno posto domande riguardanti la dislessia, fra cui una posta in particolare: ” Non è possibile a livello scolastico fare uno screening?” La dott.ssa M. Lentini e la dott.ssa L.Susca hanno risposto positivamente alla domanda: “Si, è possibile effettuare una diagnosi della dislessia. Ciò puo’ essere effettuato insieme a psicologi e neuropsichiatri.”

Il dibattito è stato seguito con particolare interesse da insegnanti e genitori che hanno deciso di affrontare insieme il problema affinchè possa essere risolto.

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