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ALTELMI: ECCO PERCHE’ AUMENTA LA TARSU

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Per spiegare quel che sta succedendo, l’Assessore al Bilancio Franco Antelmi utilizza una metafora “alla Montalbano”, il commissario siciliano creato da Camilleri.

“Un killer spara ad una persona, la ferisce e scappa. Il ferito è steso, morente, sull’asfalto. Arriva un tizio, uno sconosciuto, che si ferma, lo soccorre, cerca di aiutarlo ma ovviamente nel farlo si imbratta le mani di sangue. Intanto chiama i soccorsi. All’arrivo della Polizia, però, viene portato in carcere: ha le mani sporche e dunque è lui il killer, dicono i poliziotti”.

Ma è la verità?

Antelmi cerca di spiegare che allo stesso modo l’amministrazione comunale attuale si è ritrovata alle prese con il caso rifiuti “e con l’inevitabile aumento della tassa, ma la colpa non è certamente della giunta Di Medio, piuttosto di chi ci ha preceduti”.

E spiega perché.

Per legge, la tassa sui rifiuti – spiega l’assessore al Bilancio – la dobbiamo pagare noi cittadini, al 99,99% ovvero non si possono distrarre e spostare risorse per far fronte a questa tassa. Tutto deve venire dai contribuenti. Premesso questo andiamo indietro nel tempo, al 2004, quando l’Amministrazione Gentile stipulò il contratto con l’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) “Tradeco–Murgia Servizi Ecologici” che prevedeva, fra le altre cose, un aggiornamento del canone annuo d’appalto del 5% circa a partire dal terzo anno, dunque dal 2007”.

Per tre anni, dice Antelmi, e cioè fino ad oggi, il Comune non ha mai adeguato tale canone. Si trattava di un normale adeguamento, come si fa con l’affitto di casa che si adegua, annualmente, secondo i parametri Istat. “La ditta magari chiedeva, ma il Comune faceva finta di non sentire”, insomma. E il debito cresceva.

Oggi quel debito è diventato insormontabile e l’ATI ha detto al Comune: o paghi o chiudiamo tutto. E ne avrebbero ragione, anche a parere del Sindaco Di Medio che ha rivelato come le “prove generali” della minaccia di scindere il contratto e lasciare il paese colmo di rifiuti la si è avuta durante le scorse feste natalizie con la Tradeco-Murgia S.E. che non ha pagato gli stipendi ai dieci operai cassanesi, proprio perché il Comune non ottemperava agli obblighi contrattuali.

Che fare, dunque? “Non restava altro che attivare quell’aumento – dice Antelmi – anche se la colpa, così come quell’uomo che ha soccorso la vittima del killer, non è certo nostra”.

Da parte dell’Ammistrazione attuale si fa un altro esempio di cattiva gestione del precedente governo targato Gentile-Santorsola, relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti.

Secondo il contratto stipulato – spiega l’assessore – se l’ATI manca gli obiettivi della raccolta differenziata, deve pagare una sanzione: da 50 a 60 mila euro l’anno. Ebbene: Cassano non ha mai raggiunto il 35% di differenziata prevista dal contratto eppure mai il Comune ha fatto pagare la sanzione annuale alla ditta. Mai! Perché?”

Per Antelmi c’era un tacito accordo fra le parti: non si davano fastidio, cioè il Comune non sanzionava e l’ATI non chiedeva gli adeguamenti, con il chiaro intento di non fare la differenziata, “una volontà politica” l’ha definita Antelmi.

Adesso però i nodi sono venuti al pettine e l’ATI chiede il saldo del dovuto. E lo fa con decreti ingiuntivi a cui vanno aggiunti interessi legali, more e quant’altro.

A sentire l’attuale assessore al Bilancio, insomma, la nostra Cassano più che la Merano del Sud vagheggiata da Gentile nel 2004 assomiglia molto di più alla Sicilia peggiore (non quella di Camilleri).

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