Cronaca

VANDALIZZATA LA CASA DEL MARTIRE GALIETTI

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Vandali all’opera sui muri dell’abitazione che fu di Antonio Maria Galietti, martire politico cassanese.

Gentaglia senza arte nè parte, evidentemente abituata più a coprirsi di costosi maquillage il volto abbruttito dall’ignoranza che a pensare alle conseguenze dei propri atti, nei giorni scorsi ha attaccato il Palazzo Galietti, uno dei monumenti storici della nostra memoria, che si trova nell’omonima via, a due passi dal centro.

Ovviamente pare che nessuno abbia visto niente, nè di questo scempio nè di quello peretrato poco più in là, sulle “chianghe” dove fose la stessa mano ha vergato frasi amorose che nulla hanno del rispetto e dell’educazione.

 

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Il danno, per fortuna, non è irreparabile e si spera che quanto prima i proprietari possano porvi rimedio. Resta l’amarezza per una Cassano che ancora una volta vede nel dispregio del proprio passato un compiacimento degno di miglior causa.

Forse gli stessi autori del gesto hanno visto in quel muro solo una parete bianca da imbrattare e non la casa dove il giovane “avvocato del popolo” visse e studiò, per poi morire, ad appena 30 anni, nel 1861, con due fucilate alle spalle.

Galietti è infatti considerato un martire della libertà: nato a Cassano il 10 gennaio 1831, aderì da giovanissimo alla Carboneria, partecipando ai moti rivoluzionari del 1848. Dopo gli studi a Napoli, si inserì attivamente nella vita politica cassanese, entrando in quello che è oggi il Consiglio Comunale.

Era fervente sostenitore dell’Unità d’Italia, contro il ritorno dei Borbone nel Sud e per questo si attirò le ire e gli odii della parte avversa, scoppiati in una faida che all’epica fece molte vittime.

Dopo l’annessione delle regioni meridionali al Piemonte (ottobre del 1861), Galietti festeggiò con il “suo” popolo ma l’8 dicembre di quell’anno, mentre tornava dal Convento, fu colpito alle spalle da alcuni suoi avversari politici. Il mandante dell’omicidio, don Antonio Turitto fu condannato a sette anni di carcere.

 

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Foto di Giuseppe Ferrante

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