CENTRI DI RIABILITAZIONE, ZULLO INTERROGA FIORE
Gentile Direttore, fin dal 24 giugno ho inviato al Presidente Vendola e all’Assessore Fiore un’interrogazione sui problemi della riabilitazione per persone con disabilità gravi e permanenti che richiedono la presa in carico globale e a lungo termine. Non avendo ricevuto risposta, ho sollecitato l’intervento del Presidente Introna con una lettera aperta ed ancora oggi non ho avuto riscontro a quella interrogazione. Questo per dimostrare il modo di interpretare i bisogni della gente ed in particolare dei più deboli in Puglia
da parte di un Presidente, Vendola, che demagogicamente ed ipocritamente recita poesie ma che in concreto persegue unicamente i propri interessi personali
avvitandosi sulle sue brame di leader nazionale e sul culto narcisistico del proprio “io”.
Le chiedo di pubblicare integralmente l’interrogazione e la lettera aperta affinchè chi vuol leggere e riflettere possa rendersi conto delle gravissime emergenze sanitarie, ambientali, finanziarie e giudiziarie nelle quali Vendola ha ricondotto la nostra Regione.
Grazie, Ignazio Zullo
Di seguito, il testo della Interrogazione; la Lettera aperta era già stata pubblicata nei giorni scorsi ed è consultabile cliccando qui.
Il Direttore
OGGETTO: INTERROGAZIONE URGENTE.
Premesso che:
In occasione dell’incontro tra Organizzazioni Sindacali – AIOP – Assessore alla Sanità, per il rinnovo del contratto di lavoro, l’Assessore alla Sanità invitava l’AIOP a procedere alla erogazione a favore dei lavoratori di una anticipazione sul futuro contratto di lavoro. Si impegnava in tal caso a rinunciare alla riduzione del 2% sui tetti di spesa ed a confermare per ciascuna struttura per il 2010 il tetto di spesa previsto per il 2009.
Tale impegno veniva confermato con le deliberazioni della Giunta Regionale n. 2672 del 28.12.2009 e n.728 del 15.03.2010 ma, purtroppo, disatteso dalla ASL BA che in base a quanto previsto dalla delibera regionale n. 1494 del 4/8/2009, a riguardo di alcuni centri di riabilitazione ex art. 26, intenderebbe ridurre il tetto di spesa assegnato per il 2009 di circa il 25% con un limite di spesa che rispetto al 2009 riuscirà a finanziare fino ad un massimo del 50% dei posti letto destinati alla riabilitazione residenziale a ciclo continuativo e fino ad un 90 % di riabilitazione domiciliare, nonostante vi siano in lista d’attesa circa 500 pazienti e nonostante quanto previsto dall’art. 19 della L.R. n° 25/2007.
La riduzione sarebbe giustificata dall’intento di ricomprendere nel tetto di spesa complessivamente assegnato dall’ASL BARI alla riabilitazione ex art. 26 anche le strutture accreditate ex novo per le quali sussistono ancora dubbi sulla legittimità dell’accreditamento non solo per ciò che concerne i requisiti ma anche e soprattutto per la capienza del fabbisogno. Ed infatti, se al momento dell’accreditamento di nuove strutture si è addivenuti alla constatazione dell’effettiva esigenza di ulteriori potenzialità erogative di prestazioni in funzione di nuovi ed ulteriori bisogni assistenziali,
Se così è, e si può anche convenire in funzione del continuo mutamento delle caratteristiche demografiche della popolazione che invecchia sempre più, per i tassi di prevalenza delle malattie croniche e degenerative in continua ascesa, per la progressiva perdita dell’autosufficienza, della disabilità e delle facoltà cognitive nella popolazione, non si comprende perché si continua a mantenere elevato e progressivamente crescente la spesa ospedaliera a discapito della spesa per la riabilitazione in controtendenza rispetto a tutte le indicazioni di buone prassi nel management della spesa sanitaria. Insomma si sarebbe dovuto incrementare il tetto complessivo per la riabilitazione ex art. 26 nell’ASL BARI.
Se così non è, non si comprende come si possano accreditare nuove strutture senza prevedere la copertura di spesa ed in tal caso si dovrebbe avviare una procedura di annullamento dell’accreditamento delle nuove strutture sul presupposto di un errore nel calcolo del fabbisogno
Rilevato che:
con la fuoriuscita dal circuito assistenziale dei Centri extraregionali legiferata con L.R. n° 4/2010 si verifica sul territorio un ulteriore aggravio dell’offerta assistenziale con pazienti non più in trattamento ed abbandonati a sé stessi nelle rassicurazioni illusorie dell’ASL che un giorno, chissà quando, saranno assunti in carico direttamente dalle strutture ASL;
le attività di riabilitazione ex art. 26 richiedono obbligatoriamente la presa in carico clinica globale e a lungo termine della persona mediante la predisposizione di un progetto riabilitativo individuale e la sua realizzazione mediante uno o più programmi riabilitativi e deve ricomprendere diverse fasi quali la fase della prevenzione del danno secondario e delle conseguenti menomazioni, la fase della riabilitazione intensiva, la fase di completamento dei processo di recupero e del progetto di riabilitazione (riabilitazione estensiva o intermedia) ed infine la fase di mantenimento e/o di prevenzione della progressione della disabilità
la mancata unitarietà o l’interruzione del processo di riabilitazione, per come descritto al punto precedente, rendendo vani i risultati conseguiti, non solo non permette il pieno recupero e il mantenimento delle potenzialità residue della persona con aggravi di costi sanitari e sociali ma non consente altresì il raggiungimento del fine ultimo della riabilitazione ex art. 26 che resta l’inserimento o il reinserimento del disabile nei diversi cicli della vita sociale e il miglioramento della sua il qualità della vita e della sopravvivenza.
Considerato che:
Per effetto della riduzione del tetto e l’incremento della retta decisa dal Commissario ad Acta in ottemperanza alle sentenze del TAR, a decorrere dal prossimo mese di luglio non potranno più essere eseguite prestazioni di riabilitazione per mancanza di copertura di spesa con evidenti risvolti negativi sull’assistenza e sull’occupazione.
Lo stesso Commissario ad Acta, nel rivalutare la retta di degenza, aveva imposto alla Regione di adeguare il finanziamento per la riabilitazione, cosa che non è stata effettuata;
Tutto ciò premesso, INTERROGO le SS. LL. per comprendere:
- se non ritengano doveroso ed urgente dare seguito al compito assegnato dal Commissario ad Acta il quale, nel rivalutare la retta di degenza, aveva imposto alla Regione di adeguare il finanziamento per la riabilitazione;
- Se non ritengano utile verificare che l’accreditamento delle nuove strutture sia avvenuto nel rispetto non solo dei requisiti ma anche e soprattutto del fabbisogno di prestazioni e posti letto e, in caso di verifica positiva, assegnare la necessaria copertura di spesa;
- Se non ritengano etico rispettare l’accordo sottoscritto tra Organizzazioni Sindacali – AIOP – Assessore alla Sanità a proposito del rinnovo del contratto di lavoro in virtù del quale l’Assessore alla Sanità invitava l’AIOP a procedere all’ erogazione a favore dei lavoratori di una anticipazione sul futuro contratto impegnandosi in tal caso a rinunciare alla riduzione del 2% sui tetti di spesa ed a confermare per ciascuna struttura per il 2010 il tetto di spesa previsto per il 2009, impegno confermato con le deliberazioni della Giunta Regionale n. 2672 del 28.12.2009 e n.728 del 15.03.2010.