Politica

SANTORSOLA SUL GARDEN VILLAGE: “PERCHÉ URLARE?”

teodoro_santorsola

Dal Capogruppo consiliare “nuova ideadomani”, Teodoro Santorsola, riceviamo e pubblichiamo.

 

Può un Sindaco che si rispetti far affiggere manifesti scritti in lingua urlata? Può usare un linguaggio simile? Può ignorare il ruolo istituzionale e attaccare invece che spiegare?

Mostra ancora una volta molto nervosismo, la Di Medio, e lo fa nel peggiore dei modi. Evidentemente sa che non ha la coscienza del tutto a posto e quindi urla. Avete letto bene: urla, perché scrivere in maiuscolo, significa gridare. Come si fa al mercato! E mentre urla, racconta pure bugie, mostra incompetenza e approssimazione, smaschera se stessa nella sua vera veste: essere ambigua e poco trasparente. E la vicenda del Garden Village, che in queste ore infiamma il Palazzo, lo dimostra ampiamente.

Di Medio dice bugie quando afferma che ha voluto salvaguardare le casse comunali. Da cosa? Con una lettera a sua firma, ha respinto 1milione di euro di finanziamenti per il recupero di alcune villette da destinarsi a finalità sociali. Può un Sindaco rinunciare a un finanziamento senza interessare Giunta e Consiglio? E gli assessori e i suoi consiglieri che cosa contano, allora?Nulla! Il Consiglio Comunale perché non è stato informato di queste sue univoche decisioni?

Di Medio dice bugie quando parla di “prudenza amministrativa” perché nasconde quello che lei ha imposto alla sua maggioranza nel Consiglio Comunale del 28 settembre 2009 con delibera n. 40 con cui si ampliavano, con “ulteriori indirizzi”, le possibilità di utilizzo del Garden Village. Ecco un passaggio cruciale della relazione presentata dalla Di Medio: “ L’Amministrazione Comunale ha ricevuto richieste di utilizzo delle altre unità edificate da parte di Enti istituzionali quali l’Ente Parco dell’Alta Murgia, della Protezione Civile, del Corpo Forestale. In considerazione dell’utilità fondamentale della presenza operativa di dette istituzioni per il nostro territorio nonché in previsione di ulteriori richieste con analoghe finalità, propone al Consiglio Comunale di estendere l’indirizzo da conferire alla giunta in relazione a quanto suddetto”. E allora? Tutto rinnegato? E perché? E con quale atto? Come si pone tutto ciò con la questione abbattimento?

Infine, la Di Medio accosta la vicenda del Garden Village di Cassano a Punta Perotti.  O mente (sapendo di mentire), o non ha capito nulla! La situazione Varvara, infatti, è diversa da quella di Punta Perotti, perché Varvara fu condannato nei primi gradi di giudizio e riconosciuta la sua responsabilità, laddove i Matarrese furono totalmente assolti.

La sentenza di Cassazione penale sez. III relativa al Garden Village, udienza 11/06/08 n°37274, testualmente recita: “ a) Il passaggio in giudicato della sentenza che contiene l’ordine di confisca, comporta il trasferimento della proprietà dei beni confiscati al Comune (quale patrimonio disponibile), così che i precedenti proprietari perdono con quei beni ogni legame giuridico e non possono vantare su di essi alcun diritto in caso di modifiche successivamente apportate dall’Amministrazione all’assetto territoriale.” (pag10).

Questo passaggio specifica chiaramente che la casistica di Punta Perotti, non ha alcun rilievo simmetrico, per cui l’eventuale ricorso non può essere assolutamente accollabile all’ente comunale e non può ridare il bene al vecchio proprietario.

Perché l’amministrazione Di Medio cambia le proprie posizioni? Quali interessi ci sono in gioco? E cosa c’entra il Piano Sociale di Zona in tutta questa vicenda? Molti sono i punti oscuri che volutamente non sono chiariti da Sindaco & Co.

Ma noi non ci fermeremo di fronte a tanta superficialità, a tanta arroganza nella gestione personalistica del potere, un potere che ogni giorno spegne lampadine e accende molte oscure ombre sulla città!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *