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93 MILIONI DI EURO PER IL PARCO EOLICO

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E’ il più grosso investimento economico che mai Cassano abbia visto, quello per realizzare un Parco Eolico nella piana che degrada verso Bari.

L’Enel Green Power ha messo sul tavolo quasi 93 milioni di euro per costruire un parco da 33 torri alte 100 metri, per una estensione che va dalla via vecchia di Acquaviva alla zona industriale, in via Grumo.

Una grossa fetta è, ovviamente, per l’acquisto e l’installazione dei tralicci, delle pale e dei generatori ma ci sono somme “minori” che potrebbero muovere interessi anche cassanesi: sono previsti, ad esempio, 3 milioni di euro per il calcestruzzo, 4 milioni per l’impiantisca elettrica, 140 mila euro per la movimentazione della terra e la predisposizione dei siti, 126 mila euro per gli espropri.

Una massa imponente di denaro come non se ne era mai vista, insomma: basti pensare che il COSVIM, il Consorzio di Sviluppo Meridionale insediatosi dal 2003 nella zona artigianale vantava un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro dunque di gran lunga inferiore a quello per l’eolico.

Quello degli investimenti economici è solo uno dei capitoli di questa strana vicenda che sta investendo una ancora inconsapevole Cassano.

Dalla sommaria lettura del progetto – che verrà illustrato nel corso di un incontro in Sala Consiliare sabato 11 dicembre alle ore 17.00 dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale – emergono alcuni fatti che potremmo definire perlomeno “curiosi”.

La società che ha predisposto il progetto per l’Enel, la Sintecnica di Livorno, ha fatto redigere uno Studio di Impatto Ambientale nel quale, parlando di “analisi faunistica e ambientale”, si leggono frasi del genere: “non si ravvisa alcun impatto negativo indiretto  ma solo DIRETTO sull’avifauna che potrebbe colpire le specie più stanziali. Gli impatti saranno mitigati con un costante monitoraggio”. Come dire: se il danno ci sarà, sarà monitorato… O ancora: “per le rotte migratorie del Falco Naumanni (meglio conosciuto come “Grillaio”, tipico dell’Alta Murgia, ndr) saranno creati appositi corridoi”, immaginiamo fra una pala e l’altra.

Sono previsti, poi, vantaggi per le casse comunali, si legge nella “Relazione Paesaggistica”: “(…) un aumento dell’introito nelle casse comunali che potrebbero investire tale denaro nei settori che ritengono opportuni”. E’ noto che i Comuni non possono chiedere royalties sugli impianti che producono elettricità da fonti alternative e dunque da dove dovrebbero arrivare questi introiti? Dall’ICI? Da altre “Tasse comunali sull’attività produttiva”?

Lo si capirà meglio nell’incontro di sabato.

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