
La Regione Puglia dimentica Cassano a proposito della crisi che sta attanagliando “il distretto murgiano del mobile imbottito”. Lo si rileva da una delibera della Giunta Regionale Pugliese (la n.1706/2011) pubblicata sul Bollettino Regionale che definisce l’area interessata dalla crisi e chiede, nuovamente, al Governo nazionale la sottoscrizione dell’Accordo di Programma. Una misura che consentirebbe a tante aziende – “Natuzzi” per prima – di ristrutturarsi e provare a riposizionare le proprie quote di mercato nel mondo soprattutto in questi giorni di nuova “crisi”, durante i quali il gruppo santermano ha annunciato esuberi per 1280 unità.
Tornando alla delibera, su indicazione della Vicepresidente della Giunta Regionale e Assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone (nella foto) si parla di Santeramo, Altamura, Laterza e Ginosa dimenticando, però, completamente il territorio cassanese.
Che conta alcuni salottifici (che lavorano per conto terzi) e un paio di aziende dell’indotto ma soprattutto è sempre stata considerata – in tutti i “tavoli” tecnico-politici – una realtà da inglobare nel rivendicare attenzione prima da parte della Regione Puglia e poi dal governo nazionale. Il sindaco di Cassano Maria Pia Di Medio – e prima di lei il sindaco Gentile e l’ex assessore comunale al Lavoro, Lopane- ha sempre partecipato agli incontri tenutisi presso il Comune di Santeramo, quello di Altamura e la Prefettura di Bari ed il nostro paese è stato rappresentato quando a Roma (già un anno e mezzo fa) si discuteva del futuro del salotto murgiano. Il Comune di Cassano, infine, nel settembre 2009 fu tra quelli che sottoscrisse (con altri sei comuni tra cui la Città di Matera oltre alla Provincia di Bari) il Protocollo di Intesa sulla “Strategia della diversificazione”, un documento politico con numerosi risvolti operativi sulla necessità di diversificare produttivamente le aziende murgiane oramai fuori dal mercato del salotto.
Cassano a pieno titolo nella “crisi”, perché viene dimenticata dalla Regione e dunque dal Governo nazionale? Che succederà quando, seppur molto difficilmente, le aziende degli altri comuni riceveranno benefici e quelle di Cassano resteranno a secco in termini di aiuti economici, incentivi alla formazione, diversificazione delle produzioni? Quello che, infatti, la Regione chiede al Governo è di convocare quanto prima tutti gli attori che diedero vita alla bozza di Accordo di Programma e che si sono riuniti, inutilmente, lo scorso luglio, affinchè possa essere portato a conclusione il percorso cominciato circa due anni fa.
Purtroppo la Capone e i dirigenti della Regione non sanno o fanno finta di non sapere che del Distretto del Salotto e dei 14 mila addetti ed oltre 500 aziende operanti nella filiera produttiva del mobile imbottito anche Cassano ha recitato la sua parte, contribuendo a far crescere il settore la cui produzione rappresentava il 55% della produzione italiana e circa l’11% dell’intera produzione mondiale, quota che sfiorava il 16% considerando il solo segmento dell’imbottito in pelle.
Occorre che dal Palazzo di Piazza Moro, qui a Cassano, ricordi alla Regione queste cose e cerchi di rimediare quanto prima ad una grave dimenticanza che potrebbe far perdere un prezioso “treno” alle traballanti aziende cassanese del settore. Prima che sia troppo tardi.
LEGGI L’OPINIONE DEL SINDACO MARIA PIA DI MEDIO
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