La voce del paese

Zullo: “Dopo l’acquazzone, urgono le opere idrauliche”

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Dal Presidente del Consiglio Comunale di Cassano, Ignazio Zullo riceviamo e pubblichiamo.

 

Le cronache giornalistiche e il chiacchiericcio di paese intorno ai fatti accaduti nel Consiglio Comunale del 31 luglio scorso si sono concentrati più su un presunto sfaldamento della maggioranza a guida Di Medio che sul merito dell’argomento in discussione.

Tanti hanno gioito per l’abbandono della sala consiliare da parte dei gruppi di opposizione, dell’assenza di un assessore e dell’astensione nel voto di un altro assessore, pochi hanno compreso l’utilità di quel voto e il senso di responsabilità di coloro che con un voto favorevole hanno impresso una chiara volontà di realizzazione delle opere di protezione idraulica dell’abitato al fine di scongiurare quelle devastazioni e quelle morti che Cassano ha vissuto nel recente passato.

Torno sull’argomento perché domenica scorsa dovevo raggiungere necessariamente l’aeroporto per le ore 20,30 e ho dovuto guidare percorrendo la zona industriale in fiumi di acqua che il cielo rovesciava all’interno di una visibilità prossima allo zero. La paura di un ritorno al passato, ai drammatici fatti del 2005, era angosciante.

Non sono animato da spirito di polemica ma sento di dover sensibilizzare Cassano intera a fare il tifo affinché il finanziamento derivante da fondi europei sia messo a frutto e non torni alla Comunità Europea e che le opere si realizzino nell’interesse non solo di Cassano ma anche del territorio a valle di Cassano.

I nostri antenati hanno realizzato con grande generosità, facendocene dono, la bellissima Foresta di Mercadante per proteggerci dalle alluvioni. Non possiamo essere da meno; abbiamo il dovere di porre rimedio ad un uso del territorio non sempre rispettoso dell’assetto idrogeologico avvenuto a partire dalla fine degli anni 60 donando alle generazioni future le opere di protezione idraulica e adoperandoci affinché il tutto si realizzi nei tempi previsti.

Non ci si può dividere, non sono in gioco i nostri destini ma quelli delle generazioni future e i frutti della politica non sono mai tangibili nell’oggi ma nel domani.

Chi vuol fare giornalismo per mestolare nel torbido per tacitare rabbia, rancori e delusioni di mancate elezioni e chi vuol fare politica di contrasto con il solo scopo di dimostrare che l’amministrazione Di Medio vive di incapacità resterà sconfitto dalla storia.

Chi invece si adopererà per la realizzazione non avrà onori e gloria ma avrà la coscienza serena di aver operato per il bene della collettività

 

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