Cronaca

Sciopero a scuola, larga partecipazione dei Licei cassanesi

sciopero scuola

Larga partecipazione, stamattina, degli studenti dei Licei di Cassano allo sciopero nazionale di settore proclamato dalla Cgil scuola (Fic) contro le manovre repressive del governo Monti.

Sono meno di un centinaio – tra “Leonardo” e “Platone” – gli studenti che hanno deciso di entrare in istituto e non aderire all’agitazione studentesca; imprecisato, al momento, il numero di insegnanti che aderisce alla protesta.

La grandissima parte degli studenti superiori, invece, ha deciso di astenersi dalle lezioni e in diversi si stanno recando a Bari, alla manifestazione provinciale indetta dal sindacato.

Non si registrano disagi, invece, presso le scuole medie ed elementari.

La Cgil è convinta che con la spending review 2, prossima all’approvazione in Consiglio dei ministri, arriveranno altri 200 milioni di tagli. Nonostante le assicurazioni del ministro Francesco Profumo, gli scatti d’anzianità restano congelati e i docenti vedranno elevare il loro orario di lavoro a reddito invariato. Pantaleo, segretario del FIC, ha attaccato il ministro Profumo: “Le sue politiche vogliono trasformare la scuola in un’azienda e questa è l’anticamera della privatizzazione”.

Quindi il segretario Flc ha illustrato un aspetto “di cattiva civiltà” dei provvedimenti di governo, ovvero il trasferimento forzoso dei docenti non idonei (con malattie serie certificate) dalle biblioteche scolastiche alle segreterie. “Molti di questi non sono preparati, non conoscono in profondità il vocabolario telematico”.

La Cgil attacca anche il concorsone che partirà a dicembre: “Ha tagliato fuori generazioni di giovani. Chi ha pagato tremila euro per fare i tirocini formativi non può partecipare a questo concorso né entrare in graduatoria, un’ingiustizia incomprensibile”.

Nei confronti del concorsone fortemente voluto dal ministro Profumo il sindacato è pronto a fare ricorsi per quattro categorie di esclusi. Pantaleo è convinto, tra l’altro, che la sessione concorsuale di primavera non si farà: “Non ci sono posti liberi”. Chiede, quindi, che il dimensionamento scolastico  –  gli istituti accorpati e i tagli di presidenze, segreterie e amministrazioni – sia rivisto: “Sta creando nuovi disagi, ha privato 1158 scuole di dirigente scolastico”.

 

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