Politica

Angela D’Onghia: il Made in Italy per il successo

Angela-DOnghia-con-Monti

Si avvicina il 24 febbraio, il giorno in cui saremo chiamati alle urne, per dare un nuovo governo all’Italia. Abbiamo deciso di conoscere i nuovi e vecchi volti del nostro territorio. Angela D’Onghia è la capolista al Senato per Monti. L’abbiamo contattata e raggiunta presso la sua azienda, la Harry & Sons a Noci per conoscerla.

Come prima domanda non possiamo non chiederle come è nata la sua candidatura…
Pensare che io abbia avuto santi in paradiso è sbagliato, che abbiano portato il mio nome sui tavoli di Roma è un errore. Mi ha chiamato Monti e mi ha chiesto la disponibilità ad essere capolista per la Puglia. Ero in auto e ho chiesto al Presidente tre ore per potermi confrontare con la mia famiglia. Mi ha dato solo 20 minuti di tempo. Dopo aver parlato con la mia famiglia, ho richiamato dopo 15 minuti Monti, confermando la mia presenza. Non ho dormito per tre notti.

Ripensamenti?
Non questo, anzi. La prima notte ho pensato dai punti cardine da cui ripartire e come affrontare questa sfida. Crescita e tagli ai costi inutili della pubblica amministrazione ritengo dovrebbero essere i punti cardine del futuro governo. Negli ultimi trent’anni il pubblico è divenuto obeso, non si muove più. Ma è sbagliato tagliare le parti vitali di uno stato.

Cosa non taglierebbe e cosa eliminerebbe?
Non si può tagliare sulla sanità, sulla scuola e sulla ricerca. Non si può tagliare la cultura perché la cultura è l’unica cosa che nessuno può mai toglierci. La cultura rappresenta la nostra storia, quello che siamo e il futuro dei nostri figli. Bisogna lavorare seriamente e capire cosa va tagliato e cosa va preservato. Eliminerei ad esempio tutti quegli enti e fondazioni che attingono ai finanziamenti pubblici. Deve capire – la futura senatrice D’Onghia più rilassata tira fuori la sua passione – anche noi imprenditori quando tagliamo dobbiamo riflettere. Non possiamo sostenere l’associazione che lancia palloncini in aria dimenticando coloro che sostengono la ricerca contro la Sla. Bisogna fare delle scelte. È una questione di buon senso. Anche sul tema della crescita ritengo sia necessario agganciare i mercati dei paesi emergenti, bisogna puntare sul turismo e soprattutto le imprese italiane devono fare squadra e affrontare insieme le sfide internazionali. Il Made in Italy è un valore e una chiave di successo che dobbiamo saper gestire e rafforzare.

In una parola cosa pensa di poter offrire di nuovo al nostro Paese?
Onestà. Perché sono figlia di questa terra.

La classe dirigente imprenditoriale italiana ha sempre visto con diffidenza il mondo della politica. In politica finivano “i secondi” così come nel medioevo “i secondi” andavano in convento. Cosa cambia oggi? Siamo giunti ad un punto di non ritorno?
Quel che dici ha del vero ma in questo momento dobbiamo fare un passettino indietro, tutti, tutti, tutti. I primi però dovrebbero essere quelli che in questi tren’anni hanno governato. Un passo indietro che va inteso nel significato che serve buon senso e umiltà, capacità di ascoltare la gente e capacità di fare le cose. La classe politica e dirigente non può sentirsi più su un piedistallo e non può perdere ore ed ore in comizi. Sembra che in Italia si sia perso il senso del fare, ma non siamo al capolinea, possiamo rimettere in moto il Paese. Il politico che deve amministrare il nostro Stato domani non deve perdersi in parole e deve essere esperto come un amministratore di una società.

Come Monti?
Sì, come è stato Monti.

Nel futuro governo preferirebbe un Monti alleato con Berlusconi o con Bersani?
In questa fase non è un argomento di analisi. Bisogna sedersi insieme a chi le riforme le vuole fare e a chi vuole lavorare seriamente. Non dobbiamo generare lo scontro neanche in questo mese che ci separa dal voto. Tutti coloro che saranno eletti devono mettersi a disposizione della nostra Italia. A Roma sarò a disposizione del mio territorio senza guardare in faccia e pensare per chi, per cosa o per quale bandiera si indossa. Abbiamo una sola bandiera bianca ross e verde. Su questo tema vorrei soffermarmi. Dobbiamo finirla di parlare di lotte. È una vergogna, facciamo male ai nostri figli. Per raggiungere un obiettivo non dobbiamo scontrarci ma incontrarci, stare insieme per lo stesso fine.

Come affronterà la campagna elettorale?
Non mi piace chiamarla campagna elettorale. Rappresenta per me questo periodo l’inizio di un nuovo percorso di vita e, come giusto che sia, sarò a disposizione di tutti. Da destra a sinistra dobbiamo intraprendere una nuova strada fatta di stimoli, di lavoro serio, di professionalità. Siamo tutti figli di questa terra e a questa terra dobbiamo qualcosa. La vita è troppo breve per essere vissuta male fra lotte e sotterfugi. Dobbiamo ridare energia ai più giovani. Per loro voglio essere a disposizione favorendo il confronto pacato e sereno con tutti perché la situazione oggi è difficile. C’è chi vive con quattro cinquecento euro al mese. La classe dirigente, e non mi sottraggo alle critiche, deve anche un po’ vergognarsi del contesto in cui siamo. È l’ora di cambiare e noi possiamo farlo. Si deve fare.

Fabrizio Lerede

– – –

Chi è Angela D’Onghia?

A 22 anni, entra nell’azienda fondata dalla madre negli anni ’50, la Nocese Manifatture. A soli 25 anni, dopo la morte del padre, assume la carica di amministratore unico dell’azienda. Strutturando l’azienda in modo più articolato, nel 1988 costituisce la NoceseManifatture S.r.l.. Dopo aver ricoperto le cariche di consigliere e di amministratore delegato, nel 2006 ne diventa presidente. Il profilo commerciale dell’azienda è stato sviluppato attraverso la valorizzazione del marchio “Harry & Sons” e la realizzazione di una rete di punti vendita, in proprio e in franchising, in Italia e all’estero. Negli ultimi anni, con la crescita dell’azienda, sono stati fatti importanti investimenti nella ricerca e nel prodotto. Oggi  la NoceseManifatture  si conferma fattore di crescita per il settore tessile-abbigliamento e per l’occupazione nel distretto Pugliese. Attenta alla rimozione degli ostacoli che impediscano le pari opportunità, si è distinta per la promozione di iniziative dirette a migliorare e a tutelare la qualità della vita dei lavoratori. Nel 1992 le viene assegnato il premio Antigone, importante riconoscimento per il ruolo di protagonista nello sviluppo imprenditoriale femminile e nel 1997 del premio Noci, assegnato a uomini e donne che si siano distinti per la loro attività di valorizzazione del territorio. Nel 2008 viene insignita, dal presidente della Repubblica, della carica di Cavaliere del Lavoro. A marzo 2011 è stata fregiata del premio U.C.I.D. (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) per l’impegno profuso come Imprenditrice Pugliese nel lavoro e nella vita sociale nella diffusione di valori finalizzati al “ Bene Comune “. E’ presidente della sezione Moda Confindustria Bari-B.A.T.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *