Economia

Mobile imbottito: l’8 febbraio si firma l’Accordo di Programma

natuzzi

Ne dà notizia il sindaco di Santeramo, Michele D’Ambrosio: il giorno 8 febbraio si firma l’accordo di programma al Ministero dello sviluppo economico. La confema dell’incontro è arrivata nei giorni scorsi da parte di Loredana Capone, vice presidente regionale e assessore pugliese alle Attività Produttive.

L’Accordo di programma prevede una serie di progetti, alcuni dei quali mirano alla riconversione industriale di alcune aziende del mobile imbottito, ma ve n sono altre che continuano in questo settore mrceologico.

 

L’impegno della Puglia è di 40 milioni di euro da impiegare nella promozione di progetti legati a investimenti produttivi e di ricerca e sviluppo; altri 40 milioni saranno messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico (20 destinati alla promozione di investimenti produttivi e 20 alla promozione di progetti di ricerca e sviluppo); ammontano invece a 21 milioni le risorse impegnate dalla Regione Basilicata.

 

Il programma di reindustrializzazione presentato ad ottobre 2012 contiene 79 proposte indirizzate al territorio della Puglia e 25 a quello della Basilicata, mentre le proposte con localizzazione non precisata sono 3. Le imprese che le hanno presentate sono soprattutto piccole e piccolissime, poche le medie e solo due le grandi.  Il valore delle manifestazioni d’interesse per la Puglia supera i 219 milioni per 865 nuovi posti di lavoro. Il 19,5% del totale dell’investimento (42.628 milioni) saranno spesi per ricerca e sviluppo.

Intanto, dopo l’individuazione di 1800 esuberi, la Natuzzi, leader nel settore del mobile imbottito, con 2.800 dipendenti in Puglia e Basilicata, tra cui 1500 in cassa integrazione a rotazione fino ad ottobre, ha presentato ai sindacati il piano industriale che prevede la chiusura dello stabilimento di Ginosa, in provincia di Taranto (600 le persone impegnate), e quello materano di «La Martella» (con 200 lavoratori che si occupano prevalentemente della logistica). Resta invece aperta la sede «Jesce 1», con 100 unità dedicate a falegnameria e assemblaggio.

Lo ha comunicato – secondo quanto reso noto dal segretario della Fillea Cgil della provincia di Matera, Michele Andriulli – l’imprenditore Pasquale Natuzzi nel corso di un incontro che si è tenuto a Santeramo per presentare il piano industriale, con i segretari di Cgil, Cisl e Uil del mobile imbottito delle province di Matera, Taranto e Bari.

«La decisione – ha evidenziato Andriulli – è stata motivata con la necessità di abbattere i costi e tentare di salvaguardare l’azienda, evitando ipotesi di default. In mancanza di un accordo di programma sul settore, il territorio si troverà ad affrontare una situazione difficile e anche in relazione alla fine degli ammortizzatori sociali per Natuzzi, in scadenza a ottobre 2013 per 1.500 lavoratori. Natuzzi ci ha ribadito che – ha aggiunto il segretario provinciale della Fillea Cgil – nel piano industriale sono previsti circa 1.800 esuberi, che potrebbero ridursi a 1.300 grazie a un impegno dell’azienda a far rientrare quote di lavoro in Italia dalla Cina attraverso la Romania».


 

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