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Progetto “Lame”, la Regione al Comune: valutate se sospendere

Le querce secolari a rischio

Nuovo capitolo del Progetto “Lame”, opera di protezione idraulica di una parte dell’abitato cassanese finanziata con fondi europei , che sta contrapponendo il Comune di Cassano delle Murge al Comitato Cittadino “Lamafutura”, composto da residenti nella zona dell’intervento (via Santeramo, via Colamonico e strade limitrofe) ma anche da altre decine di cittadini cassanesi contrari a questo tipo di intervento.

Con una lettera protocollata lo scorso 30 luglio al Comune, la Regione Puglia (Servizio Assetto del Territorio) chiede all’amministrazione comunale cassanese “di valutare l’opportunità di ritirare in autotutela la chiusura positiva della conferenza dei servizi e di conseguenza l’Autorizzazione Paesaggistica implicitamente rilasciata in senso alla stessa”.

Per la Regione, cioè, il progetto, a questo punto, sarebbe carente di un importante documento qual è appunto l’Autorizzazione Paesaggistica poiché la realizzazione dell’opera va a modificare parti del territorio.

La lettera della Regione prende in riferimento sia le denunce presentate sul caso dal gruppo consiliare “Nuova Ideadomani” che quelle del Comitato “Lamafutura”: entrambe evidenziano, spiegano gli uffici baresi, notevoli modificazioni del paesaggio, del territorio e dei luoghi che avrebbero richiesto specifici pareri che invece non sono stati richiesti poiché ritenuti non vincolanti.

La Regione già nello scorso giugno si era interessata alla vicenda: a firma della Dirigente Maria Raffaella Lamacchia, un fax del 25/06/2013 dice che “allo stato nessuna comunicazione ufficiale di chiarimento né trasmissione di elaborati progettuali è pervenuta dall’Amministrazione Comunale in merito ai rilievi evidenziati” e che “si rinnova la richiesta all’Amministrazione Comunale di chiarire il procedimento relativo all’Autorizzazione Paesaggistica dell’opera in oggetto con specifico riferimento alla verifica della coerenza con le Norme Tecniche di Attuazione del PUTT/p”.

In più, gli uffici regionali affermano che “questo Servizio non risulta mai essere stato convocato alla Conferenza di Servizi” istituita presso il Comune cassanese.

Insomma, dice la Regione: del progetto e delle valutazioni che a noi spettano non ne sappiamo niente. E invita il Comune di Cassano a fornire spiegazioni. Tanto è bastato a Santorsola per fargli scrivere “Lame, scende in campo la Regione”.

Ma non era così.

Dall’Ufficio Tecnico Comunale, a stretto giro di posta (ovvero il giorno dopo la divulgazione della richiesta della Lamacchia), parte un plico che contiene la ricevuta della ricezione dei dati (inviati tramite posta certificata) che il Comune ha inviato alla regione riguardanti “l’Autorizzazione Paesaggistica” del progetto e la ricevuta è firmata proprio dalla Lamacchia. Questo foglio, cioè, conferma la ricezione dei dati della pratica, per quel che è di sua competenza, del Progetto “Lame”. In più il capo dell’Ufficio Tecnico cassanese, l’ing. Mimmo Petruzzellis spiega alla Regione che la stessa non è stata invitata alla Conferenza dei Servizi “in quanto per le zone interessate dal progetto e per il tipo di opera non si prevedeva necessaria alcuna variante al PUTT/paesaggio”.

La Regione, dunque, non c’era a quella Conferenza perché non aveva motivo di esserci, affermano in Comune.

Uno dei tanti misteri-contraddizioni di questa intricata vicenda “Lame”….

Vedremo, adesso, quale sarà la risposta del Comune di Cassano.

Di seguito, il testo della lettera:

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