Antelmi, Bilancio: “Noi, prudenti e trasparenti: vi spiego perchè”
Dall’assessore al Bilancio e Patrimonio del Comune di Cassano delle Murge, Franco Antelmi riceviamo e pubblichiamo una nota in merito ad alcune osservazioni e richieste da parte dei cittadini di cui anche questo giornale on-line si è fatto portatore.
Mi capita spesso di rispondere, in qualità di amministratore, alle domande di cittadini che evidentemente non avendo la possibilità di poter leggere gli atti sul sito ufficiale dell’Ente, chiedono lumi sulle diverse voci dei documenti contabili e altro.
Poiché tutte le domande poste dal cittadino Sig. Fiore trovano agevoli risposte consultando gli atti pubblicati sul sito ufficiale dell’Ente all’interno della sezione “Albo Pretorio On Line” mi limiterò a dare risposte sintetiche, altrimenti rischieremmo di annoiare i lettori anche se, l’articolo del cittadino sembra più una provocazione che una riflessione serena. Lo faccio anche perché odio gli ipocriti, i populisti e i falsi predicatori.
Una premessa però va fatta, come si legge agevolmente nella proposta di bilancio che la Giunta ha fatto al consiglio e che poi lo stesso ha approvato, non ci sono aumenti di tariffe o aliquote (conferma IMU, addizionale , e altri tributi locali) tranne che per la tassa rifiuti.
I tagli significativi a cui fa riferimento il cittadino parlano di un taglio del -8% per l’istruzione e del -10% alla cultura.
In sostanza il taglio del -7,52 all’Istruzione è dato dal fatto che l’anno scorso (2012) abbiamo investito oltre 100.000 euro per ristrutturazioni, rifacimento impianti e acquisto arredi e stanziato circa 640.426,68 contro i 592.249,86 di quest’anno. Inoltre il taglio risente delle minori risorse trasferite dalla Regione e quindi di minori risorse da impiegare.
Per quanto riguarda invece il -9,80 della cultura che passa da € 155.365,36 del 2012 a € 140.132,48 del 2013, questo è dato dal fatto che per quest’anno non si è ripetuta la manifestazione “La notte del grillaio” (-20.000,00). Dunque, nessuna decurtazione da far gridare allo scandalo.
Per quanto riguarda l’imposizione fiscale relativa all’IMU preciso che le tariffe sono rimaste invariate rispetto al 2012 con l’aggravio che lo Stato ha preteso dal nostro Comune 918.499,92 euro (fonte sito MEF alla voce Finanza Locale: alimentazione e riparto del fondo di solidarietà comunale 2013).
Anche l’addizionale Irpef non ha subito incrementi di aliquota rispetto al 2012 (pagina 19 della relazione del Revisore dei Conti, nonché pagina 15 delle Relazione Tecnica al Bilancio di Previsione 2013 DGC n.144 del 19.11.2013. Bilancio Annuale di previsione 2013- Bilancio Pluriennale e relazione previsionale e programmatica anni 2013-2015- Approvazione schemi allegato D) fatto salvo che rispetto al dato accertato nel 2012 si prevede un gettito maggiore legato alla diversa base imponibile rispetto all’anno precedente. Insomma, se cresce la base imponibile non è colpa di un’Amministrazione, ma è un fatto legato alla natura del contribuente.
Per quanto riguarda la Tarsu non posso che confermare l’adeguamento del 5,5% per l’effetto dei costi di conferimento negli impianti che in questa Regione sono ormai proibitivi. Su questo argomento l’assessore Briano più volte è intervenuto per spiegare le dinamiche dei conferimenti e continueremo a denunciare sempre quanto in Puglia sia ormai proibitivo per i Comuni agire in questo senso. Lei Sig. cittadino Fiore parla di ennesima bugia sulla tassa rifiuti, deve sapere che chi ha amministrato in precedenza questo paese, ha omesso di adeguare i canoni contrattuali per ben quattro anni (2006-2007-2008-2009) adeguamenti previsti per Legge. Lo dico senza timore di smentita perché parlano le carte. Sa cosa significa? Che i vecchi amministratori avrebbero dovuto aumentare le tasse per quattro anni consecutivi per adeguare il contratto, e non trasferire nel tempo questi debiti, che purtroppo abbiamo dovuto onorare noi. Troppo facile dire non abbiamo aumentato le tasse! A Roma direbbero “grazie ar piffero”. Come vede caro concittadino a mentire non siamo noi. Provi a chiede lumi ai suoi amici su quanto Le ho appena detto e vedrà che mentiranno anche a Lei. Provi, Sig. cittadino a calcolare gli adeguamenti contrattuali del vecchio servizio applicando i codici ISTAT o FOI per gli anni citati e si renderà conto a cosa è servito l’aumento di questi anni. Ne riparleremo, eccome se ne riparleremo.
La nostra rinuncia alle due mensilità corrispondenti a circa € 22.000 è confluita nel bilancio generale dell’Ente. Per onor del vero precisiamo che non è la prima volta. Ci siamo limitati a dire che la cifra di quest’anno corrisponde guarda caso all’aumento di spesa per servizi sociali riguardanti le istituzionalizzazioni di anziani e minori imposte da Giudici. Le chiediamo scusa Sig. cittadino se abbiamo osato tanto. Per quanto riguarda le sconfessate manifestazioni ludico-culinarie alle quali Lei fa riferimento, non so a quali si riferisca in particolare, ma se si riferisce alle manifestazioni di un tempo, come per esempio “San Martino e le Donne del Vino” i cui costi si aggiravano intorno ai 15.000 per quattro bottiglie di vino per pochi intimi, Le assicuro che sono d’accordo con Lei tant’è che è stata soppressa.
Sul capitolo randagismo sarebbe necessario un più ampio esame. Mi limito a dire che abbiamo circa 265 cani di proprietà comunale regolarmente microcippati, sterilizzati e censiti dagli addetti ASL. Il costo è di 2,00/2,05 Euro oltre IVA al giorno a cane. Questi sono i costi. Sono in linea con quelli degli altri canili se non più bassi, salvo che anche il cittadino Sig. Fiore è tra quelli che “meglio ammazzarli tutti i cani”. Noi no! I cani Vogliamo tenerli in vita e trattarli con molta cura favorendone l’adozione, tant’è che fra qualche giorno sarà inaugurato il nuovo canile Comunale tecnologicamente all’avanguardia, realizzato con fondi Comunitari e cofinanziato con fondi di bilancio Comunale per un totale di 700.000 euro. Se non avessimo proceduto in questo senso, ci saremmo trovati con ulteriori mute di randagi per strada, con i conseguenti problemi per la collettività. Vogliamo allora i cani per strada o impegnare risorse per risolvere un problema? Il secondo quesito, credo, si lega ad una città moderna.
Veniamo al “corè” o al nocciolo duro come dice il cittadino, e cioè ai circa 600.000 euro di avanzo vincolato, ossia circa 300.000 già vincolati nel 2011 per un eventuale Mark to Market (recesso anticipato) su contratti di finanza derivata i famigerati SWAP il cui valore al 31/12/2012 era pari a 292.575 a sfavore dell’Ente dati facilmente visionabili sempre sul sito dell’Ente nella DGC n.144 del 19.11.2013. Bilancio Annuale di previsione 2013- Bilancio Pluriennale e relazione previsionale e programmatica anni 2013-2015 Approvazione schemi allegato F. La vicenda non è nuova al Consiglio Comunale, infatti, già all’inizio del 2012 l’Ente avviava presso l’Organismo di Mediazione ADR Center sede di Roma giusta procedura mediatoria ex D.Lgs. n° 28/2010. Il procedimento di mediazione, però, dopo ripetuti incontri, si concluse negativamente stante il mancato raggiungimento di un accordo transattivo tra le parti. Per quanto riguarda la parte legale se ne sta occupando lo Studio Legale Associato Cedrini-Urbinati-Zamagni di Rimini, mentre la parte periziale è stata redatta dal Consulente finanziario indipendente Brady Italia.
Vede caro concittadino, un buon padre di famiglia o un buon pubblico amministratore, avrebbe dovuto, a fronte di una scommessa, perché un contratto di finanza derivata è una scommessa, – e Lei che certa finanza creativa l’ha conosciuta molto bene – sa benissimo di cosa sono capaci le banche- usare molta prudenza. Noi per evitare sciagure future, siamo stati costretti ad accantonare risorse per eventuali perdite finanziarie come quelle in corso. Gli amministratori pubblici, a differenza di svariate figure apicali di altri settori, adottano il principio della prudenza e lo fanno solo ed esclusivamente per il bene collettivo. Pertanto abbiamo dovuto provvedere noi vincolando una parte dell’avanzo 300.000 euro che avremmo potuto destinare a quelle iniziative che interessano la stragrande maggioranza delle famiglie cassanesi.
Adesso veniamo all’altra parte di fondo vincolato pari ad euro 262.827,60 (Fondo Svalutazione Crediti) normato dall’art. 6 comma 17 del D.L. n.95 del 06/07/2012, convertito in legge 135/2012 il quale ha posto l’obbligo di iscrivere in bilancio un fondo di svalutazione crediti di importo non inferiore al 25% dei residui attivi ai titoli I e III, aventi anzianità superiore ad anni 5. L’entità stimata dei residui ai titoli I° e III° costituiti ante 2008 è di euro 1.051.310,40 ed il fondo previsto a fronte della dubbia esigibilità dei residui corrisponde ad una percentuale del 25% pari a euro 262.827,60.
Tenuto conto che già nel 2012 l’avanzo vincolato per la stessa finalità è pari a euro 229.283,41, l’ulteriore stanziamento nel bilancio 2013 del fondo di svalutazione crediti è pari a euro 33.544,19.
Adesso vuole sapere se quei residui sono esigibili o meno? Non so rispondere! Chiedetelo ad un mago, magari al mago Otelma. In ogni caso si tratta di somme dovute a ruoli tributari affidati a Equitalia, il cui stralcio avviene quando e nella misura in cui Equitalia ne comunica l’inesigibilità. Altro che chiedere più soldi ai cittadini. Ipocriti!
Procediamo con quella che il cittadino definisce una chicca molto simpatica: abbiamo diminuito l’indebitamento pro-capite, infatti, nel 2009 ogni cassanese era “indebitato” per 365 euro, oggi quella somma è scesa a 241 euro”. Si è vero! Pagina 31 DGC n.144 del 19.11.2013. Bilancio Annuale di previsione 2013- Bilancio Pluriennale e relazione previsionale e programmatica anni 2013-2015- Approvazione schemi allegato D.
Noi si che possiamo dirlo di aver ridotto il debito!
Si dice che la pressione tributaria è aumentata è passata da 342 euro del 2010 ai 558 euro del 2013 pagina 20 allegato D, ma non si dice che è diminuita la dipendenza erariale, cioè i soldi che lo Stato ci trasferiva. Nel 2010 erano 155,86 euro pro-capite, nel 2013 sono appena 40,21 euro pro-capite pagina 25 stessa delibera stesso allegato, tant’è vero che la nostra autonomia finanziaria è del 93%: questo è l’effetto del federalismo fiscale. Inoltre, quelli che una volta si chiamavano trasferimenti statali contabilizzati al titolo II° (trasferimenti) dal 2011 sono stati per la legge del federalismo fiscale contabilizzati al titolo I° (entrate tributarie) rendendo di fatto disomogeneo il dato della pressione tributaria. Lo chieda ai suoi amici mentiranno anche su questa voce.
Quanto alla mia agitazione in Consiglio Comunale è scaturita dal fatto che c’è chi vuole “continuare” a prendere in giro i cittadini come ha fatto in dieci anni di amministrazione, quando gridava di aver tolto i debiti, invece li aveva trasferiti nel tempo fino al 2023 con l’aggravio di aver sottoscritto su di essi contratti di finanza derivata i cui costi della scommessa per l’anno in corso sono di 58.333,32 euro altro che poker e scopa, questo si chiama gioco d’azzardo.
Per concludere vorrei fare alcune riflessioni: il cittadino parla di autolesionismo, io ritengo invece che sia frutto della corretta gestione dei conti pubblici. Spiego meglio: potevamo usare gli stessi sistemi di chi ci ha preceduto coprendo alcune voci di bilancio per esempio l’adeguamento della tassa rifiuti con una partita di residui attivi magari di dubbia esigibilità, rimandando il tutto al futuro che oggi, purtroppo, si annuncia molto incerto. Avremmo evitato l’aumento della tassa rifiuti, con la buona pace di tutti. Ma ci saremmo ritrovati fra qualche anno ad affrontare gli errori commessi oggi, come sta accedendo per noi, chiamati sempre più spesso ad affrontare continue emergenze per azioni e gestioni allegre del passato. L’esempio dei residui attivi accennati in precedenza ne è la conferma. Chi credete che pagherà per tutto questo?
E poi, come ho avuto modo di dire in Consiglio Comunale, in questi ultimi tre anni l’effetto della riforma della finanza locale ha posto alcuni limiti e soprattutto molti controlli alla gestione della spesa pubblica. Per esempio l’obbligo di istituire il fondo di svalutazione crediti legato per i residui attivi che nei comuni più virtuosi già esisteva, l’assoluto divieto di stipulare contratti di finanza derivata (SWAP), il limite alla capacità d’indebitamento, i tagli imposti e non facoltativi alla spesa corrente, la relazione di fine mandato e potrei continuare all’infinito. Basta leggere i giornali, seguire i notiziari o guardare cosa sta succedendo in altri comuni per averne contezza.
Pensate che oggi sarebbe possibile accumulare debiti per il mancato adeguamento contrattuale del servizio rifiuti dal 2006 al 2009 previsti dalla legge?
Pensate che oggi sarebbe possibile affidare incarichi legali senza la necessaria copertura di spesa prevista dalla norma?
Pensate che oggi sarebbe possibile giocare d’azzardo con i soldi dei contribuenti con gli SWAP?
Pensate che oggi possa essere possibile sottoscrivere transazioni per oltre 100.000 euro (servizio rifiuti) senza la obbligatoria copertura di spesa in bilancio prevista dalla legge?
Chi credete che pagherà per tutto questo?
Caro concittadino, ma crede veramente che tutto questo sia prestare il fianco alla scontata e facile critica delle opposizioni senza demagogia e populismo che ha avuto campo facile e terreno fertile?
Troppo facile stare seduti in poltrona e criticare l’operato di questa amministrazione in un contesto così difficile e complicato per la finanza pubblica, in un periodo storicamente confusionario per le riforme, ed in un contesto politico-sociale come mai prima.
Ha ragione quando dice che la matematica non è un’opinione! Infatti, chi abusa e manipola i numeri per propri tornaconti politico-personali ingannando i cittadini, non può fare l’amministratore perché viola la legge alla pari di un delinquente.
Quanto alle altre affermazioni, lascio all’intelligenza dei lettori ogni valutazione.
Cordialmente, Franco Antelmi.