Cultura

Le masserie storiche presentate dalla Gravinese

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Creare un archivio tesi e metterlo a disposizione dell’intera comunità: questo è il nuovo mirabile obiettivo che si è posto il Club Unesco di Cassano delle Murge in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Armando Perotti”.

Un’opportunità di arricchimento per il paese ed una possibilità di visibilità e apprezzamento per tutti quei giovani studenti e ricercatori dediti allo studio del proprio territorio.

Ieri pomeriggio si è così svolta, nella sala conferenze della Pinacoteca,  la presentazione del progetto e anche il suo avvio attraverso un primo incontro che ha visto protagonista il lavoro di tesi della giovane dott.ssa Vittoria Gravinese.

La dott.ssa Livrieri e la prof.ssa Simone hanno introdotto la serata illustrando il progetto, il quale ingloberà tutti quei lavori riguardanti non solo il nostro territorio cassanese, ma anche tutti quegli aspetti paesaggistici, culturali e storici della regione Puglia, oltre ai temi relativi alle problematiche Unesco, quali diritti umani, intercultura, sviluppo sostenibile, arte, scienza ed economia. L’obiettivo, inoltre, comprende la creazione di un database da inserire on-line nel sito del Club Unesco cassanese con tutti i lavori di tesi raccolti. “Vogliamo mettere in luce il lavoro dei giovani, valorizzare le risorse umane e non lasciare che la tesi di laurea sia un lavoro fine a se stesso ma trasformarlo in un patrimonio della comunità”, ha sostenuto la prof.ssa Simone, presidente del Club.

Il prof. Gallo, moderatore dell’incontro e referente del progetto, ha presentato gli ospiti relatori di questo primo incontro: la prof.ssa Calderazzi (Politecnico di Bari) e l’architetto Labianca, i quali attraverso i loro interventi sulla cultura, il paesaggio e l’architettura rurale, hanno introdotto il lavoro della dott.ssa Gravinese, incentrato sull’analisi delle masserie presenti sul territorio cassanese.

L’intervento della docente universitaria si è concentrato sull’importanza di tutelare il patrimonio ricchissimo delle masserie pugliesi, “luoghi che narrano la storia del nostro popolo”. Durante tutta la sua carriera ne ha censite più di seicento in tutta la regione e il numero sembra non essere ancora definitivo.

Il vero dramma della maggior parte di queste meravigliose strutture, le quali rappresentano la memoria della nostra terra, è lo stato di completo degrado e abbandono in cui versano, frutto di una totale mancanza di tutela e interesse.

“La ristrutturazione a scopo agrituristico è la più diffusa ma oggi forse ce ne sono un po’ troppe”, ha affermato la Calderazzi, “occorre invece rimettere in moto queste masserie nella loro originaria funzione perché sono una vera risorsa per la Puglia”, ha concluso la docente.

L’arch. Labianca ha illustrato, invece, un breve excursus storico sul ruolo delle masserie e ha ricordato la figura indispensabile “du’ mest”, il capomastro che sceglieva il luogo e i materiali per ergere una masseria, attraverso l’intuito e l’esperienza che lo contraddistinguevano.

“Abbiamo il dovere di salvaguardare queste strutture e occorre incentivare le istituzioni, perché oggi abbiamo sempre più bisogno di ritrovare la nostra storia, quella storia che le masserie possono raccontare”, ha sostenuto Labianca.

La parola è poi passata alla dott.ssa Vittoria Gravinese,  laureatasi nel 2013 in “Beni enogastronomici”.

La tesi della giovane dott.ssa è un importante e minuzioso lavoro di ricerca e monitoraggio delle masserie storiche sparse sul territorio cassanese, un lavoro guidato dalla passione e dall’attenzione nei confronti della propria terra che conserva ancora molte tracce di un passato appartenuto ai nostri avi lavoratori.

Le masserie censite sono state cinquantasei anche se, come sostiene Gravinese, non tutte presentano le caratteristiche tipiche di una masseria e più del 40% di esse sono abbandonate o addirittura ridotte a ruderi.

Supportata anche dalle immagini fotografiche raccolte durante la sua ricerca, la giovane dott.ssa ha illustrato ai presenti le varie tipologie di masseria, segnalando alcuni degli esempi migliori presenti a Cassano, come la masseria Spagnulo, al confine con Sannicandro, un esempio di perfetta collocazione rispetto all’orografia del territorio.

Quello a cui auspica Gravinese è “il recupero coerente con l’originaria struttura e la presenza permanente dell’uomo, poiché sono convinta che la conservazione di tali masserie sia un’esigenza e una necessità”.

Un’idea presentata nella tesi è poi quella dei “percorsi verdi”, delle green ways a circolazione lenta e in assoluta integrazione con la natura, per poter fruire nel modo migliore del paesaggio e conoscere così anche le masserie del territorio.

“Credo che la masseria rappresenti l’emblema della Puglia e la mia tesi è solo un punto di partenza per le mie ricerche”, ha concluso Vittoria.

Il sindaco Di Medio ha poi rivolto parole di elogio nei confronti dell’operato del Club, ricordando che la nostra grande risorsa da valorizzare è la natura.

Per il momento, a valorizzare anche la cultura e a sostenere giovani che, come Vittoria, restano nel proprio paese perché credono che una crescita e un futuro siano possibili, è il Club Unesco cassanese con questo progetto lodabile.

 

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