Cronaca

Ex Preventorio: tre caprette finiscono in un tunnel

preventorio

Che l’ex Preventorio di via Mellitto fosse una trappola a cielo aperto e che prima o poi qualcosa di grave sarebbe successo, l’abbiamo ripetuto più volte da queste pagine, visto lo stato di abbandono della struttura di proprietà della Provincia di Bari.

Ma che a farne le spese – per fortuna in maniera non grave – fossero tre caprette sfuggite al loro pastore, era davvero poco immaginabile.

caprette

Invece è proprio ciò che è accaduto questo pomeriggio, presso la struttura oramai fatiscente e abbandonata, il cui cancello d’ingresso da qualche settimana è completamente aperto, lasciando a chiunque la possibilità di entrarci e mettersi a rischio: cosa che hanno fatto, inconsapevolmente, tre caprette di color marrone che girovagando nella zona mentre erano al pascolo con il loro gregge, guidati da pastori la cui masseria dista poco distante da quel luogo, sono entrate nel piazzale dell’ex Preventorio, cominciando a curiosare qui e là.

Per poi finire, una dopo l’altra, in un profondo tunnel sotterraneo, senza alcuna protezione né chiusura, forse una cisterna di raccolta dell’acqua piovana.

tunnel preventorio 1

I belati dei tre animali hanno attirato subito l’attenzione del pastore che dopo aver chiesto aiuto ad alcuni amici, ha allertato anche la Polizia Municipale di Cassano ed i Vigili del Fuoco di Altamura poiché a causa della profondità a cui si trovavano, era difficile farle “riemergere”.

Dopo diversi tentativi e qualche stratagemma, però, i proprietari delle caprette sono riusciti a tirale fuori sane e salve, probabilmente spaventate ma incolumi; a quel punto non è stato più necessario l’intervento dei pompieri e i proprietari hanno riportato in masseria, a bordo di un furgone, le tre bestiole.

 

tunnel preventorio 2

E’ andata bene, insomma. Ma c’è da chiedersi: che cosa sarebbe accaduto se fosse accaduto ad un ragazzino, ad uno di quei tanti che spesso giocano, bazzicano e vandalizzano quel che resta della struttura, ogni giorno più pericolosa?

Avremmo gridato alla tragedia, evitabile? Non è meglio agire prima?

L’estate scorsa, l’amministrazione comunale – dopo molti solleciti – intimò alla Provincia di mettere in sicurezza lo stabile, impendendo a chiunque l’accesso. Poco o nulla fu fatto, se non chiudere con una catena e un lucchetto il cancello d’ingresso ma senza segnalare pericoli, magari con qualche cartello; senza provvedere a eliminare i rischi più evidenti (come, appunto, fossati e tunnel aperti). Quando poi qualcuno ha pensato bene di spessare e portar via quella catena, compreso il lucchetto, la struttura è tornata ad essere in balìa di chiunque.

Proprio quest’oggi il Consiglio Provinciale ha deliberato la messa all’asta dell’immobile, ad un prezzo base di 800mila euro: è la terza volta che la Provincia prova a vendere il Preventorio ma i precedenti tentativi sono andati deserti. Questa volta la sorte sembra essere la stessa anche perché il Bando prevede l’eventuale trattativa privata al miglior prezzo nel caso in cui l’asta andasse deserta.

Il tutto, ovviamente, riordino (o soppressione?) delle Province permettendo: occorrerà, infatti, capire che fine farà il patrimonio immobiliare di questi enti, se cioè sarò trasferito ai Comuni di competenza oppure resterà alle Città Metropolitane (Bari è una delle 15 previste).

Per adesso una fatto è certo: l’ex Preventorio è un luogo a rischio. Sarebbe bene fare qualcosa prima che qualcuno lo provi sulla sua pelle.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *