Cultura

Legalità, cultura e giovani: il futuro che si può costruire

coolturalmente 1

Ieri sera in Piazza Moro focacce e panzerotti hanno lasciato spazio ad un cibo dal sapore più ricco e sano, quel cibo che, purtroppo, tanto fatica a mettere radici solide e durature, quel cibo che si chiama Cultura o, come l’hanno chiamata i giovani cassanesi de “I Malavoglia (Nu nan sim nsciun)” e del Presidio “Libera Cassano – Gaetano Marchitelli”, “Cooltura”.

“Coolturalmente”, infatti, è stato l’evento che ieri sera ha riempito la piazza grazie ai volti giovani e puliti dell’associazione e del presidio, e degli stand di Amnesty International, Legambiente, Operazione Colomba, Comunità Fratello Sole e del centro di accoglienza per i rifugiati politici, una serata dedicata al dialogo, alla conoscenza e al tentativo di darsi sempre la possibilità, essenziale, di porsi delle domande.

“Coolturalmente, perché la cultura è qualcosa di bello, di ‘cool’, e perché è qualcosa di costruttivo ma anche di costruito”, hanno spiegato Giuliana e Maria Elena di “Libera”, le quali hanno presentato e moderato l’incontro “Con la memoria di un impegno costante”, al quale sono intervenuti il Sindaco Lionetti, l’Assessore regionale alle politiche giovanili, trasparenza e legalità, Guglielmo Minervini e Alessandro Cobianchi, referente “Libera Puglia”.

“Cos’è l’illegalità?”, è stata la domanda diretta e spinosa che ha aperto l’incontro ed è toccato al primo cittadino rispondere per primo  e lo ha fatto semplicemente riportando l’esperienza della sua passione per la politica e soprattutto per quell’obiettivo che riguarda tutti: “essere parte attiva e partecipata di una comunità”, perché “nell’illegalità si finisce quando si insegue solo il proprio io, quando si ha una visione egoistica e si fa ricorso alla cosiddetta politica machiavellica”, ha sostenuto il Sindaco, concludendo con una grande verità, “la legalità ha un solo modo per essere trasmessa: l’esempio. Non si insegna, si dimostra”.

L’Assessore Minervini ha poi parlato dell’importanza delle regole, le quali rendono “il gioco” più bello ed intelligente, quelle regole che “significano legalità e che servono per vivere bene insieme, per vivere meglio tutti e tutelare i più deboli”. Minervini ha poi elogiato quei ragazzi che restano nella propria terra e ci provano nonostante l’odiosa “cultura dello 0 a 0”, tipica di una mentalità meridionale affossata e invidiosa, secondo la quale chi segna un gol non è mai preso ad esempio per una crescita comune ma viene inesorabilmente respinto indietro.

Alessandro Cobianchi si è infine soffermato sul termine ‘legalità’, sostenendo, a ragione, quanto questa parola sia oggi “abusata e sempre più ad uso e consumo degli addetti ai lavori”, “il concetto di legalità, a volte, diventa talmente astratto che ci si dimentica del suo vero significato”, ha affermato Cobianchi, “la legalità va praticata quotidianamente e deve essere accompagnata da un’altra parola che è ‘democratica’, nel senso che senza l’etica, senza il rispetto e senza la coscienza dell’uomo, la parola legalità è solo una parola vuota”.

Il dibattito si è poi concluso con le parole di speranza e coraggio dell’Assessore Minervini, il quale ha parlato del progetto “Equapulia” che è sinonimo di lotta per il riconoscimento di un lavoro pulito e sano, abbattendo la piaga del caporalato in una Puglia che è ancora oggi vetrina vergognosa di un mostro chiamato schiavismo e di come si può attraverso l’attenzione e la volontà di tutti costruire un futuro migliore.

“Coolturalmente” ha poi portato nella piazza cassanese, due voci e due corpi che hanno urlato in faccia al pubblico tutta l’oscenità di una macchina che macina sangue, inciviltà e ignoranza, quella macchina chiamata mafia, che si espande ovunque e brucia ormai tutto il territorio italiano, dal più profondo sud fino al più alto e cosiddetto civile nord.

Le due voci di Luca Privitera ed Elena Ferretti, della compagnia teatrale toscana “Ultimo teatro – produzioni incivili”,  hanno portato in scena un doppio monologo intenso e crudo dal titolo “In ginocchio, storie di mafia”.

La voglia di fare e di crescere dei giovani de i “Malavoglia” e di “Libera Cassano” si è indubbiamente dimostrata in quello che è stato, forse, il migliore appuntamento di questa estate cassanese. 

 

Fotogallery curata da Raffaele Fiantanese

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *