Politica

Regionali a Cassano: perdono tutti. Tranne gli astensionisti

analisi voto

A urne chiuse ed a risultati acquisiti, è utile fare una piccola analisi del voto per quel che riguarda il nostro paese che, come vedremo, non si discosta molto dal quadro regionale e nazionale che la giornata elettorale del 31 maggio ha disegnato.

Va subito evidenziato il dato relativo all’astensionismo: a Cassano ha votato il 51,57%, il dato più basso di sempre. Se si escludono i referendum degli ultimi anni, mai a Cassano si era scesi a livelli di partecipazione così bassi. Su 12.265 aventi diritto, sono andati alle urne 6.325 dunque 1 cassanese su 2, in linea con quanto accaduto nel resto del Paese.

Per quel che riguarda l’analisi politica del voto, occorre tener presente che le Regionali, pur con tutte le eccezioni, sono a metà strada fra elezioni prettamente politiche ed elezioni amministrative: si ragiona, cioè, in un quadro di scelte politiche ma non si può non tener conto delle dinamiche localistiche e personali, ad esempio laddove ci sono candidati locali.

Se, dunque, si tengono presenti le Elezioni Europee del 2014 e le Elezioni Amministrative cassanesi dello stesso anno, non si può non fare numerosi distinguo, come vedremo.

Chi perde e chi vince, dunque, rispetto alle Europee dell’anno scorso?

Perdono tutti.

Il centrosinistra cassanese conquistò, nel 2014, 2.394 voti (pari al 30,02%) con il Partito Democratico a fare la “voce grossa” con i suoi 2.209 voti.

Alle Regionali 2015 il centrosinistra cassanese conquista, invece, 1.959 voti (34,8%), con una perdita secca di 435 voti. Occorre tener presente, tuttavia, che le liste “civiche” messe in campo per Michele Emiliano valgono complessivamente 808 voti: se dunque dovessimo considerare “solo” i partiti tradizionali la perdita per il centrosinistra scenderebbe a 1.243 voti

Il solo PD, ad esempio, passa dai 2.209 voti ad appena 678 delle Regionali 2015.

Anche la sinistra perde voti: “L’Altra Europa con Tsipras” nel 2014 portò a casa 494 voti (il 6,2%) ma alle Regionali la lista “Noi a Sinistra” ha messo insieme solo 121 voti e anche considerando i voti per altre formazioni satellite (Partito Comunista Italiano, che stava con Emiliano e le altre tre formazioni autonome) c’è comunque un calo di circa 300 voti.

Il centrodestra anch’esso perde voti. Nel 2014 complessivamente conquistò 2.830 voti (35.58%) mentre l’altro giorno 2.160 complessivamente (mettendo, cioè, assieme, le due anime divise fra Schittulli e Poli Bortone). La perdita di consensi è pari a 670 voti, tenendo comunque a mente che c’era un candidato locale,  Ignazio Zullo, che da solo ha fatto il 90% dei consensi per la lista “Oltre con Fitto”.

Nell’elenco delle formazioni perdenti c’entra anche il Movimento 5 Stelle che passa dai 2.081 voti del 2014 (26,16%) ai 1.249 voti del 2015 (22,18%) quindi con una perdita di 832 voti (-3,98%): un salasso elettorale mitigato, però, da una vittoria politica dato che fino all’altro ieri non c’era, in Regione Puglia, alcun rappresentante del Movimento e oggi ce ne sono 7.

L’unica formazione apolitica a non perdere, proprio come a livello nazionale, è la lista “Noi con Salvini”, associata alla Lega Nord. Alle Europee ebbe 81 voti, ieri ne ha ricevuti 180 di cui solo 57 sono andati ai candidati (c’erano due santermani con mote amicizie e rapporti di lavoro con Cassano) mentre 123 sono andati alla lista, dunque una chiara scelta politica.

 E in riferimento alle Amministrative cassanesi del 2014, che cosa si può dire?

Ovviamente ogni paragone è azzardato: le logiche di un voto amministrativo per il Comune sono nettamente diverse da quelle per la Regione. Sia centrosinistra che centrodestra, come abbiamo visto, perdono elettori e dunque, azzardando – con molti distinguo – una lettura del dato regionale riflesso su quello comunale potremmo dire che “Rinascita” – sostenuta dal centrosinistra cassanese – ebbe 4.172 voti ma il centrosinistra oggi ne conquista, complessivamente, solo 2.886.

“Per crederci ancora” dell’ex sindaco Di Medio – sostenuta dal centrodestra – ne ricevette 4.107 di voti mentre oggi ne conquista solo 2.830.

Discorso più fondato, invece, è possibile farlo per i singoli candidati – eletti o meno – al Consiglio regionale, anche in considerazione dei loro sostenitori locali.

Il più suffragato a Cassano – con 7.366 voti – è stato il consigliere uscente Ignazio Zullo. Che perde voti sia rispetto a 10 che a 5 anni fa.

Zullo fu eletto in Regione per la prima volta nel 2005 con “La Puglia prima di tutto” ed ebbe 8.797 voti di cui 2.018 a Cassano; nel 2010 con Forza Italia fu eletto con 10.147 voti di cui 1.956 voti a Cassano. Si accinge a cominciare il suo terzo mandato nella lista “Oltre con Fitto” sulla base di 7.366 voti di cui 1.305 a Cassano. Una perdita secca, dunque, di 2.788 voti complessivi di cui 651 persi a Cassano rispetto al 2010.

Tante, ovviamente, le ragioni di questa flessione: il connubio Zullo/Forza Italia era maggiormente vincente, l’astensionismo marcato, una certa delusione dell’elettorato moderato che mal vede le liti interne ai partiti, un terzo mandato che già si sapeva essere all’opposizione in via Capruzzi, una non sempre decisa corresponsione alle aspettative elettorali e via dicendo.

Zullo, poi, è vero che ha stretto accordi con alcuni ex componenti della maggioranza che governava Cassano fino all’anno scorso ma non tutti l’hanno seguito: l’ex sindaco Di Medio pare non sia stata della partita ma anche alcuni componenti della lista “Per crederci ancora” come Massimo Sapone (che sosteneva Davide Bellomo, poi non eletto, che gli ha dato 162 voti cassanesi) hanno preferito altre strade.

Parcellizzato il voto nel Pd: ognuno è andato per la sua strada e il risultato è stato che diversi candidati hanno ottenuto un po’ di voti, a volte riuscendo ad essere eletti (Loizzo, Giannini, Lacarra) a volte no (Maurodinoia, Patruno).

Male è andato il Presidente dell’Ente Parco Alta Murgia, Cesare Veronico, con soli 45 voti (e non è stato eletto), appoggiato da alcuni giovani del PD locale ma anche Guglielmo Minervini (solo 37 voti per lui) è andato male. Sempre a sinistra, Davide Del Re si è speso per Onofrio Introna, portandogli, però, solo una parte delle sue oltre novecento preferenze locali dato che ha ricevuto 152 voti appena.

Pisicchio, a cui fa riferimento il capogruppo di “Rinascita” in Comune, Simeone Paparella ha rastrellato 102 voti, anche grazie ad amicizie da lungo tempo coltivate dalla sua famiglia a Cassano mentre i consiglieri che orbitano in Realtà Italia (Maiullaro, Marazia) sostenevano Saverio Tammacco di Molfetta (non eletto) a cui hanno portato 124 voti.

Di fronte a questi dati e tornando all’inizio del nostro discorso, occorre che forze politiche, movimenti e amministratori locali riflettano sempre più sull’astensionismo dal voto e, di riflesso, dalla vita socio-politica di tanti cittadini che negli ultimi anni sta subendo una profonda e preoccupante accelerazione in uno dei Paesi che in tutta Europa brillava per partecipazione al voto e al consenso per chi ci governa.

 

 

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