Cultura

Anna Maria Mattencini a Palazzo “Miani-Perotti”

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Il 30 luglio, presso il Palazzo “Miani-Perotti” di Cassano, si è tenuta l’inaugurazione dell’esposizione “Mostra d’arte sacra” a cura dell’artista Anna Maria Mattencini. Le opere esposte sono nove tavole dipinte con la tecnica ad olio.

L’esposizione, aperta al pubblico fino al 30 agosto, è stato un omaggio dell’artista alla città di Cassano: il soggetto delle opere esposte è la Madonna, patrona della città.

La serata è stata aperta da Don Nunzio Marinelli che ha letto una lettera di Paolo VI dedicata agli artisti, in cui il Papa parla degli artisti come dei “custodi della bellezza del mondo”.

La presidente del club “Unesco” di Cassano Maria Simone ha, nel suo discorso, sottolineato l’importanza dell’arte come strumenti di comunicazione tra culture divere, come strumento di comunicazione di stati d’animo e di diverse visioni del mondo. La presidente ha poi toccato il punto saliente di tutta la mostra, ovvero il tema della maternità: “L’arte nel corso dei secoli” dice ” ha riproposto la forza sublime della maternità come simbolo che ci lega al trascendente e attraverso immagini di vario tipo, artisti di ieri e di oggi, hanno rappresentato il rapporto costante dell’uomo con il divino…”

La presentazione ha poi visto l’intervento e il saluto del sindaco Vito Lionetti che ha ringraziato l’artista per l’omaggio alla Madonna degli Angeli e ha parlato dell’importanza del tema della maternità che le tavole esprimono.

La parola è poi passata alla professoressa e esperta Dina Colaninno che ha sottolineato quanto sia importante per un’opera d’arte trasmettere dei sentimenti, se non trasmette dei sentimenti non può essere considerata un’opera d’arte e per fare ciò è necessario lavorare con il cuore, infatti  riferendosi alle opere della Mattencini ha usato la parola “passione”, passione che traspare dalle sue tavole. La Colaninno ha poi esposto al pubblico alcune chiavi di lettura per poter interpretare e osservare al meglio le opere: la maternità, un tema antico, preistorico, che non è mai “passato di moda”; la forma delle tavole, una forma verticale che spinge verso l’alto, verso l’infinito; i colori, bianco, azzurro e ore, quest’ultimo in particolare, usato da tanti artisti come sfondo per le loro Madonne, diventa simbolo di luce e forza interiore.

Infine  Anna Maria Mattencini, citando l’artista piacentino Bruno Grassi, dice “Per dipingere bisogna essere fuori dal giro, lavorare in pace, nel silenzio di una stanza, solo con i propri pensieri….un artista deve vivere immerso nella placenta del silenzio, testimone del suo mondo, ma anche fuori dal mondo: una sorta di febbricitante eremita”. L’artista conclude parlando delle sue tavole come di un “manifesto per la sopravvivenza dell’arte sacra” che negli ultimi 50 anni è stata protagonista di una forte crisi per la mancanza di commissioni o per la scomparsa della sensibilità religiosa.

 

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