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Giubileo, le Porte Sante della nostra Diocesi

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In un tempo di terrore, di timori e di paure, avvolti da un senso di smarrimento causato dal clima di guerra che si respira, Papa Francesco non ha permesso di ostacolare l’avvio dell’Anno Giubilare della Misercordia. Come già espresso nella bolla di indizione, dopo aver aperto lo scorso 29 novembre la Porta Santa in Africa, capitale spirituale del mondo, nella Cattedrale di Bangui, Martedì 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione è stato ufficialmente dato il via a questo Anno Santo con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro a Roma. I simboli che caratterizzeranno questo tempo saranno tre: 

Il simbolo della porta. La porta santa del Giubileo straordinario indetto da papa Francesco è la “porta della Misericordia”. Cristo che ha infranto tutte le porte che si aprono sull’inferno e sulla morte, ha proclamato se stesso la sola porta attraverso la quale possiamo raggiungere la salvezza: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo”. La porta santa si apre: prima quella della basilica di san Pietro, chiamata la “Porta del Gran Perdono”, poi quelle delle grandi basiliche romane (Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo), e in seguito si apriranno porte sante anche nelle cattedrali delle diverse diocesi e nei santuari, meta dei pellegrini.  

Il simbolo del pellegrinaggio. Alla porta santa si giunge attraverso il pellegrinaggio, “icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza […] segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio”. Il pellegrinaggio è espressione dell’uomo alla ricerca di Dio nei luoghi in cui Egli si è manifestato in modo particolare e ha fatto sentire con più forza la Sua presenza. Anche la Chiesa si considera pellegrina in cammino verso la Gerusalemme celeste.

L’indulgenza. L’indulgenza non è una tecnica spirituale, ma parte del sentimento materno di Dio, “fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono”. “La misericordia di Dio diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato”. Si tratta quindi di una “indulgenza di Dio”, di cui la Chiesa è soltanto il canale.

 

Sono in tutto sei le “Porte sante” del Giubileo della Misericordia nell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto. Come voluto infatti da Papa Francesco, che domenica mattina a Roma ha celebrato l’apertura dell’Anno Santo, anche “in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato” sarà aperta una Porta santa.

La prima “Porta santa” dell’Arcidiocesi, aperta l’8 dicembre, è stata quella della concattedrale di Bitonto, in concomitanza con la celebrazione della Immacolata Concezione di Maria, Patrona di Bitonto. 

La solenne apertura dell’Anno Santo della Misericordia nella Cattedrale di Bari si è svolta, invece, sabato 12 dicembre.

Ieri l’Arcivescovo ha aperto le altre Porte della Misericordia: prima presso la Pontificia Basilica di San Nicola in Bari e in serata presso la Pontificia Basilica di Santa Fara in Bari.

Sabato 19 dicembre, ore 18.30 sarà la volta della Pontificia Basilica dei Santi Medici in Bitonto; venerdì 1 gennaio 2016, ore 19.00: Pontificia Basilica della Madonna del Pozzo in Capurso. 

I fedeli che si recheranno in pellegrinaggio in una delle sei chiese ‘giubilari’ e attraverseranno la porta santa, potranno ottenere, dopo un percorso di penitenza e di riconciliazione, l’indulgenza plenaria, concessa appunto in occasione del “Giubileo straordinario della misericordia” voluto da Papa Francesco. 

 

 

 

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