Politica

La minoranza diserterà il Consiglio Comunale

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Non si ferma la protesta del gruppo consigliare di minoranza “Per crederci ancora”: al Consiglio Comunale convocato per questo pomeriggio non si presenterà per protestare contro la scarsa trasparenza  del Sindaco Vito Lionetti in merito alla nomina dell’avvocato Michele Laforgia per difendere il Comune da presunti quanto misteriosi reati.

Da quando il Sindaco, con proprio Decreto del 6 maggio ha nominato l’avvocato barese, la minoranza – supportata da alcuni consiglieri di maggioranza – ha chiesto spiegazioni a spron  battuto con richiesta di accesso agli atti, lettere al Prefetto e richieste di spiegazioni.  Nell’ultimo Consiglio Comunale, lo scorso 29 maggio, il gruppo che fa riferimento alla Di Medio lasciò l’aula consiliare per protestare contro il muro di gomma sollevato dal Sindaco Lionetti sulla questione. A suo parere, infatti, c’è una questione di “privacy” da difendere (vedi il primo documento, qui in basso) poi parla di “segreto istruttorio” (leggi il secondo documento) a far da schermo sul mancato accesso agli atti da parte dei Consiglieri comunali.

C’è da chiedersi, dunque, se ci sia già una indagine in corso da parte della Procura.

Risposte che non accontentano la minoranza che ha avuto anche un incontro con il Presidente del Consiglio Comunale Rocco Capriulo che ha cercato di scongiurare a tutti i costi la mancanza del gruppo di opposizione dal Consiglio, considerandola una ferita alla democrazia.

Ma Antelmi e gli altri consiglieri sono stati irremovibili: “o il Sindaco ci spiega quel che sta succedendo – ha detto al nostro giornale – e come sta spendendo i soldi dei cittadini oppure non cederemo di un millimetro”.

Ecco di seguito la nota che il Gruppo ha diffuso in merito alla vicenda:

“Non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare ai principi della democrazia, per l’esercizio della quale abbiamo ricevuto il mandato elettorale dai cittadini di stare all’opposizione dell’Amministrazione Lionetti e controllarla in tutte le sue attività.

Ecco perché non parteciperemo al Consiglio Comunale convocato per venerdì 8 luglio.

Crediamo fermamente nel dialogo, nel confronto e nello scambio di idee, opinioni e progetti. Ma il dialogo lo si fa in due: non può esserci chi chiede e chi non risponde, chi pone domande e chi fa finta di nulla, chi esercita il ruolo di controllore e chi quei controlli vuole evitarli.

Da settimane chiediamo insistentemente e con ogni mezzo al Sindaco Vito Lionetti di mostrarci gli atti che lo hanno portato a firmare la nomina dell’avvocato Michele Laforgia per presunti reati commessi nei confronti del Comune di Cassano. Un legale pagato con soldi pubblici, soldi dei cittadini che pagano le tasse e che vogliono sapere che fine fanno i loro quattrini. Un legale pagato per presentare una denuncia: nei confronti di chi? e per quale motivo?

Nessuno ci risponde.

Evidentemente c’è una specie di “segreto comunale” dietro questa nomina che dunque i cittadini non devono conoscere.

E’ democrazia, questa? E’ giusto, cioè, non far sapere a noi tutti quel che succede nelle stanze di quel Palazzo Comunale che – lo dicevano dai palchi nella campagna elettorale di due anni fa – doveva diventare trasparente, di vetro!

Invece ai consiglieri che chiedono conto di quel che si fa, il Sindaco risponde girando le richieste alla Procura della Repubblica di Bari! Un modo come un altro per insabbiare tutto: chi dovrebbe risponderci? Il Procuratore in persona? O quale sostituto? E per quale motivo? C’è una inchiesta in corso? E chi riguarda? sono reati così efferati che non potevano essere affrontati con sanzioni disciplinari, una denuncia alle Forze dell’Ordine o un licenziamento in tronco?

Più chiediamo spiegazioni e più loro si arrovellano nel non darcele ed è così palese il nervosismo che nelle risposte sbagliano pure cognomi, date e via di seguito.

Sindaco, cosa c’è di così misterioso in questa nomina? Perché non da spiegazioni ai cittadini, ai Consiglieri comunali tutti, compresi quelli della sua sempre più malandata maggioranza che chiedono a bassa voce – per paura, forse, di perdere la poltrona – che cosa sta succedendo?

Il tempo dei misteri e dell’uomo solo al comando in Comune pensavamo fosse finito da tempo ma evidentemente c’è qualcuno che vuole farlo tornare in voga, dilaniando una città e una società cassanese sempre più smarrita e senza fiducia. Bene: se la canti e se la suoni da solo, questa musica.

Noi non saremo suoi complici. Noi crediamo nella Democrazia, nella trasparenza,  nel rispetto della Legge e delle norme, nei Diritti umani, nel senso di responsabilità di chi amministra in nome e per conto dei cittadini. E dagli scranni dell’opposizione vogliamo svolgere quanto è di nostra competenza in modo costruttivo, nell’interesse dei cittadini. Se questo ci viene impedito abbiamo il dovere di denunciare questi comportamenti”.

 

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