Cultura

Le Foibe e quella targa che non c’è più

foibe

Neppure una targa né una lapide dove magari posare un fiore ed esprimere un ricordo dei fatti di oltre 70 anni fa.

La nostra Cassano da un anno e più non ha nulla che ricordi le vittime delle Foibe, di cui venerdì 10 febbraio si celebra la Giornata del Ricordo.

La targa in marmo che ricordava quelle tristi vicende fu posizionata nel febbraio 2010 presso il Parco Giochi di via Galietti, dall’allora sindaco Maria Pia Di Medio, nel corso di una cerimonia alla quale presero parte autorità civili, militari e religiose non solo del nostro comune ma anche di enti extracomunali. Toccante e viva la testimonianza, in quell’occasione, di Livio Cian, oggi 81enne, di Fiume, da oltre 40 anni residente a Cassano: “Non sono più tornato nella mia città, non ci torno da  anni. Lì non sventola più il Tricolore pur essendo quella terra italiana” ha detto Cian. spiegando le atrocità che i comunisti slavi agli ordini di Tito perpetravano nei confronti degli italiani, anche di ragazzini come egli era all’epoca. “Bastava essere italiano – disse – per essere chiamato porco, fascista ed essere preso a sputi e sassate; bastava ribellarsi e reagire perché si finisse sparati”.

Un anno fa la targa fu presa di mira da un gruppo di balordi che forse per sfregio, forse per ignoranza la ridussero in mille pezzi.

Il personale del Comune provvide poi a far sparire ogni traccia del marmo, forse un po’ troppo frettolosamente, prima, cioè, che la cittadinanza prendesse coscienza di ciò che era stato fatto alla sua memoria, di italiani e di cassanesi.

Quando ne demmo notizia su “La voce del paese”, l’allora Sindaco Vito Lionetti promise che la lapide sarebbe stata restituita alla comunità cittadina, magari posizionandola in un luogo più sicuro ma certamente Cassano non avrebbe perso quel ricordo.

Dopo oltre un anno i piedistalli della lapide sono ancora vuoti e nessun targa è stata riposizionata, nè lì nè altrove.

Il Parco Giochi è chiuso ed inagibile, dirà qualcuno. Bene. Ma chi o cosa avrebbe impedito all’Amministrazione Comunale ora decaduta di far ricostruire la targa e riposizionarla in altro luogo?

Triste vicenda che la dice lunga sul grado di dimenticanza e noncuranza che in molti settori della vita pubblica questi anni ci hanno abituato a vivere.

Memoria compresa. 

 

targa foibe copy

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *