Politica

“Maugeri”: no alla “variante”, sì al “progetto in deroga”

Il Centro Medico di Cassano

Passa a maggioranza, in Consiglio Comunale, l’atto con il quale l’Amministrazione Di Medio concede la possibilità di un “progetto in deroga” alla ex Fondazione Maugeri che ha deciso di trasferire la sua sede a Bari.

Un atto che è una perdita inutile di tempo, secondo i tre gruppi di opposizione che non partecipano al voto e lasciano l’aula dopo un dibattito lungo quattro ore, al quale ieri sera hanno assistito molti dipendenti cassanesi del Centro Medico preoccupati non tanto per il loro futuro lavorativo quanto per il duro colpo che tutta la comunità locale potrebbe ricevere da questo trasferimento.

Cosa succede adesso

Il procedimento che ha ottenuto il via libera dal Consiglio Comunale prevede che “Fabrica Immobiliare”, la società romana proprietaria dell’immobile sulla collina del “Circito”, ovviamente d’intesa con la “Istituti Clinici Scientifici Maugeri – s.p.a.”, presenti al Comune la richiesta di realizzare un “progetto in deroga” rispetto al Piano Regolatore: avendo cioè ottenuti tutti i permessi dalla Regione Puglia, seppure con diverse prescrizioni, la società chiede di poter realizzare la ristrutturazione e l’ampliamento del Centro Medico. E si avvia l’iter che prevede l’istruzione della pratica – con la richiesta dei pareri dei Vigili del Fuoco, della Asl, ecc. – come un qualunque progetto edilizio, seppure molto più complesso. Il tutto dovrà essere presentato al Suap, lo Sportello per le Attività Produttive che da gennaio scorso l’Amministrazione Comunale ha voluto fosse “interno” al Comune, affidato al funzionario Donato Acquaviva. Terminata la pratica, essa dovrà avere il benestare dell’Ufficio Tecnico e se tutto è ok, potrà essere rilasciato il permesso di costruire e avviare finalmente i lavori. Tempi? “Incerti” ha detto ieri il Capo dell’UTC l’ing. Mimmo Petruzzellis dato che si dovranno esprimere diversi enti su un progetto molto complesso.

Le opposizioni: ecco dov’è l’inghippo

La lettera che la “Maugeri” invia in Comune a metà febbraio rade al suolo tutto il procedimento prima descritto e voluto, invece, dalla Di Medio e dai suoi consiglieri. La “Maugeri” mette nero su bianco che fra un anno andrà via da Cassano per trasferirsi a Bari dunque che interesse avrebbe nell’avviare un’altra pratica edilizia? Perché dovrebbe avviare un altro procedimento praticamente inutile? Le opposizioni compatte spingevano ieri proprio su questo aspetto: il “progetto in deroga” oltre ad essere viziato da alcuni rischi di forma e sostanza (riguardanti, ad esempio, l’interesse pubblico dell’opera) è totalmente inutile data la volontà della società di Pavia di andarsene a Bari. Un’altra perdita di tempo, insomma a cui l’Amministrazione Di Medio costringe la comunità.

Ma “Fabrica” ha già avuto il suo guadagno

Aggiungiamo noi: anche Fabrica Immobiliare potrebbe non avere più alcun interesse a realizzare il progetto.

Perché?

Presto detto: il suo scopo principale era ed è far fruttare l’investimento di denaro. Acquisito l’immobile per 20 milioni di euro una quindicina di anni fa, riceve dalla “Maugeri” 1 milione e 700 mila euro l’anno di affitto. Non solo la società romana è rientrata nell’investimento ma ci ha pure guadagnato! Che necessità ha, oggi, di avviare il cantiere per far allocare un Istituto che ha già deciso di andar via da Cassano? Secondo noi, nessuno!

La Sindaca risponde: “c’è l’alea”

Quasi come una esegeta del nostro tempo, la Di Medio analizza e interpreta la lettera della “Maugeri”; laddove essa scrive “Già da tempo l’ICS Maugeri – a fronte dell’alea connessa al positivo completamento dell’iter urbanistico funzionale alla realizzazione dell’intervento di ampliamento – ha esplorato soluzione alternative (…)”. Per la Sindaca e la sua maggioranza, cioè, questo passo della lettera fa capire che se ci si sbriga a fornire alla “Maugeri” gli strumenti per realizzare l’ampliamento e la ristrutturazione dell’immobile, essa potrebbe decidere di rimanere a Cassano.  “E’ una possibilità”, dice la Di Medio. O forse solo una speranza, diciamo noi. Dato che – come ad esempio faceva notare alla Di Medio il Consigliere Davide Del Re – “non c’è nessun atto che la sua Amministrazione ha prodotto nei confronti della “Maugeri” che dimostri la sua volontà di non trasferirsi a Bari”. In altre parole: si procede in questo senso nella speranza che la società ci ripensi a rimanga qui da noi ma senza alcun impegno concreto.

Che fine ha fatto l’autorizzazione VIA-VAS-VINCA?

Il bello è che quando finalmente, dopo sei anni dalla prima presentazione, il progetto di ampliamento dell’immobile ottiene i pareri positivi dalla Regione per quel che riguarda l’impatto ambientale dell’opera, nulla si fa per concluderlo, quel procedimento. E ci sarebbe voluto davvero poco. Gli uffici regionali, infatti, il 28 settembre 2017 concedono al progetto il giudizio favorevole. Era necessario, quindi, che quella Determinazione dirigenziale passasse dalla Giunta Regionale e dopo il formale “via libera” tornasse il Consiglio Comunale per il definitivo ok. Poche settimane al massimo, insomma. Perché, invece, la Sindaca comincia a scrivere a destra e a manca chiedendo incontri e improbabili tavoli tecnici a cui nessuno risponde? Già: perché? Nessuno lo sa e la stessa Di Medio, ieri sera, non ha risposto nel merito parlando genericamente di “molti passaggi che avrebbero comportato perdita di tempo!”.

Le opposizioni chiedono il ritiro del provvedimento

Il lungo dibattito, con qualche “flashback” nel recente passato politico del Comune, ad un certo punto ha avuto una fase di stallo. Su proposta di “Più Cassano” e del Capogruppo Del Re, le opposizioni hanno chiesto formalmente il ritiro del provvedimento proposto dalla maggioranza, un incontro a brevissimo per fare il punto della situazione e chiedere alla Regione di concludere il procedimento sui VIA-VAS-VINCA quindi interloquire con la “Maugeri” utilizzando quella che Del Re ha chiamato “la leva Aristotele” ovvero il fondo dell’ex Inpdap da cui “Fabrica Immobiliare” prende i soldi (pubblici, secondo Del Re) per realizzare il progetto su Cassano. Messo ai voti, il ritiro del provvedimento è stato bocciato.

Verso la conclusione

Fra schermaglie verbali, accuse “di non aver fatto abbastanza”, scambiatesi a vicenda fra maggioranza e opposizione e volontà di perseguire un obiettivo, si è arrivati alla conclusione del Consiglio. Ignazio Zullo e Linda Catucci di “Siamo Cassano”, Teodoro Santorsola per “Prima Vera Cassano” e Del Re hanno dichiarato di non voler partecipare al voto, dinanzi ad un atteggiamento arrogante della maggioranza che non ascolta le diverse ragioni; “questo atto non ci convince – ha detto Santorsola – ma spero, per il bene di Cassano e dei cassanesi, che abbiate ragione voi, che i mancati chiarimenti che con forza abbiamo chiesto non vadano a invalidare il tutto” mentre Del Re, memore di aver avuto ragione quando nel 2015, dall’opposizione, avvertiva l’ anche allora Sindaca Di Medio che quell’atto era viziato e che avrebbe fatto perdere tempo prezioso a tutta la pratica, coì come poi è avvenuto, avverte che “l’atto odierno è una uscita di sicurezza ma che non porterà a nulla: occorre seguire la via maestra ovvero quanto la Regione ha già stabilito, senza provare a sostituirsi ad essa.

Votiamo convintamente questo provvedimento, ha detto la maggioranza “X TE”, stretta attorno al Sindaco: “non scappiamo dinanzi alle responsabilità, come le opposizioni e con coraggio lavoriamo per il futuro del paese”.

Ora, dopo la pubblicazione ufficiale della Delibera di Consiglio Comunale, toccherà alla società romana ed a quella pavese provvedere ad avviare la nuova richiesta di realizzare il progetto in variante.

 

 

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