Pasqua: auguri “seminatori” di pace
Carissimi,
se è vero che la nostra prima chiamata, e dunque la nostra prima vocazione, è quella di essere “seminatori di fiducia e di speranza”, un certo Elzeard Bouffier (protagonista di un libretto che ho presentato in Quaresima ai bimbi dal titolo: “L’uomo che piantava alberi”, di Jean Gono), mutuando in filigrana la vita di Nostro Signore Gesù Cristo, ne è fulgido esempio.
Il nostro Arcivescovo nella sua lettera alla Chiesa di Bari-Bitonto dello scorso 18 Gennaio così scriveva: “Come ci ricorda l’icona del seminatore, siamo chiamati a vivere il momento della semina e non necessariamente quello della mietitura. Ma senza l’uno non c’è l’altro. E il primo, ora, tocca a noi. Si richiede la capacità ‘libera’ di lavorare non per vedere risultati, ma per la gioia di seminare, anche se magari altri raccoglieranno quanto noi abbiamo seminato. La logica di un dono senza condizioni, che non calcola quanto posso dare e quanto devo tenere per me, ma, alla fonte della gratuità, sperimenta che ‘Dio ama chi dona con gioia’.
Bene il pastore Elzeard,
c’insegna a non temere la solitudine del nostro operare: le sporgenze utopiche di pochi uomini, infatti, hanno mutato le sorti di tutta l’umanità;
c’insegna a non commisurare la fatica in base alle aspettative di profitto e di rendita che ci siamo dati: non contano i risultati ma le motivazioni;
c’insegna a non guardare se il terreno da vangare è desertico o, al contrario, rigoglioso: l’importante è piantare sempre e comunque;
c’insegna a pazientare, a perseverare, a non calcolare il tempo che si spreca per quello che si ama: è tempo guadagnato, mai perso;
c’insegna a credere, a sperare, quando tutto sembra irrimediabilmente perso, e a perdonare di vero cuore quando qualcuno, anche solo involontariamente, sradica il seme piantato.
C’insegna soprattutto che amare è dare tutto per quello in cui credi, anche la vita se fosse necessario.
Santa Pasqua sulle orme di Cristo, Divino Seminatore, Creatore e Rigeneratore del nostro mondo.
Non vi stancate mai di seminare, gettate il cuore oltre ogni ostacolo.
Con paterno affetto, don Salvatore