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25 aprile: una riflessione della Presidente Antonia Gatti

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Dalla Presidente del Consiglio Comunale di Cassano delle Murge, Antonia Gatti, riceviamo e volentieri pubblichiamo una riflessione sula Festa della Liberazione del prossimo 25 aprile.

 

 

Questa Presidenza del Consiglio Comunale già dal mese di febbraio scorso si era fatta promotrice di raccogliere iniziative per celebrare la commemorazione dei 75 anni della fine della seconda guerra mondiale, punto culminante di uno sventurato ventennio di odio razziale e di persecuzione politica.

Non potendosi svolgere alcuna manifestazione a causa della pandemia tuttora in corso, si avverte l’esigenza di lasciare una riflessione su questo giorno di festa nazionale.

Il 25 aprile 2020, conosciuto anche come Anniversario della Resistenza, si fa memoria del passaggio dell’Italia da uno stato di assoggettamento al nemico a quello di ritrovata libertà.

Quest’anno il ricordo degli eventi storici che portarono alla Liberazione dell’Italia ci richiama fortemente alla mente la situazione in cui l’Italia intera sta vivendo gli ultimi mesi.

È facile fare un parallelismo tra la situazione che portò alla Liberazione nazionale nel 1945 e quella che oggi viviamo e le parole liberazione, resistenza, lotta… sembrano lontane ma allo stesso tempo attuali.

Ora come allora siamo prigionieri: oggi di una pandemia che mette in pericolo la nostra salute e la nostra stessa vita, la cui tutela ci impone di limitare fortemente la nostra libertà di movimento e ci costringe ad un distanziamento fisico nei confronti di chiunque, mentre su diversi fronti, dal nord al sud d’Italia i nuovi partigiani lottano negli ospedali in tute bianche e mascherine, imbracciando il manubrio di un tir, prestando aiuto negli ambulatori medici o seduti alle casse dei supermercati e combattono ogni giorno chi per la liberazione definitiva del Paese chi per la sua sopravvivenza.

Anche allora, proprio come oggi, il nord Italia ebbe la peggio ed è dal nord che cominciò così come è cominciata, la lotta dei combattenti: si tratta di gente comune, uomini ma anche donne ognuno con il proprio ruolo ma tutti uniti per sconfiggere il nemico e liberare il popolo dall’“invasore”.

Era la sera del 25 aprile quando Benito Mussolini abbandonò Milano per dirigersi verso Como, ma il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all’esercito alleato, si ebbe, con la cosiddetta resa di Caserta, solo il 3 maggio: che coincidenza, la fine del nostro lockdown!

Quindi, il 25 aprile è una data simbolica e allora il mio augurio è che il 25 aprile di quest’anno possa diventare data simbolica anche della nostra liberazione perché possiamo riprenderci finalmente ciò che è nostro: le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri affetti, le nostre scuole, il nostro territorio…

La Resistenza durò circa venti mesi e lasciò in eredità al popolo italiano un nuovo senso di comunità e di bene comune che ispirarono la Costituzione Italiana.

L’auspicio è che ciò che ci lascerà in eredità questo periodo di distanziamento fisico sia la riscoperta degli immensi valori fondamentali che la nostra Costituzione in sé custodisce per il bene di ciascuno di noi.

Buona festa della liberazione per tutti

 

 

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