L’Amministrazione Comunale di Cassano è pronta a spendere 1 milione di euro per la rifunzionalizzazione del “Garden Village”, il villaggio turistico abusivo su via Mercadante, confiscato e ora di proprietà del Comune.
Il progetto prevede la suddivisione in quattro interventi-stralcio da 250mila euro ciascuno da realizzarsi in diverse riprese.La volontà della maggioranza politica di “Continuare” – che nel settembre scorso aveva deciso di non abbattere il complesso abusivo come pure la sentenza del Tribunale di Bari prevedevama di recuperarlo per finalità sociali – è contenuta nell’ ”Avviso per la formazione dell’elenco delle imprese da invitare alla procedura ristretta semplificata per gli appalti di lavori per l’anno 2009”.Fra i lavori previsti per quest’anno – manutenzione di strade e marciapiedi, riqualificazione di una casa di via Sanges e di piazza Rossani, ecc. – compaiono anche i lavori di rifunzionalizzazione del “Garden Village” suddivisi in quattro lotti. Una decisione che sicuramente solleverà polemiche se si pensa che solo nel novembre scorso, sul n.ro 4 del periodico del Comune “Il Pellicano”, in un articolo intitolato “Garden Village, una grande opportunità per il territorio”, si leggeva fra l’altro:“…in totale la demolizione di un complesso del genere, non sarebbe costato alla comunità meno di 1 milione di euro circa anche per i costi di bonifica e smaltimento: uno spaventoso carico di tipo erariale per la comunità…”.Questo presunto “risparmio”, infatti, fu uno dei motivi presentato dal sindaco Gentile al Consiglio Comunale per evitare l’abbattimento. Con quei soldi, si è pensato evidentemente, possiamo recuperarlo anziché abbatterlo.Sempre a proposito del “Garden Village”, sul sito internet della Pro Loco di Cassano – che ha dedicato una sezione alla vicenda – sono stati pubblicati due importanti documenti riguardanti il villaggio turistico abusivo. Si tratta della Sentenza definitiva del Tribunale di Bari che chiudendo il caso “Garden Village” ordinava l’abbattimento e il ripristino dei luoghi al costruttore Vincenzo Varvara nonché la Sentenza che nel Consiglio Comunale del 26 settembre scorso fu presentata ai consiglieri comunalie che provocò l’abbandono dell’aula da parte del gruppo del PdL.
Come ognuno potrà leggere, infatti, il primo documento è completo e spiega, nello svolgimento del processo, perché il complesso edilizio è abusivo, i motivi che hanno fatto decidere ai giudici per l’abbattimento e quali cause sono alla base della sentenza, chiamando pesantemente in causa non solo il costruttore ma i tecnici-progettisti.
Nel secondo documento, invece, tutto questo scompare: c’è un OMISSIS evidentemente messo là da chi ha preparato gli atti del Consiglio, ovviamente con l’avvallo dell’amministrazione, Sindaco Gentile e Giunta in testa.Insomma, laddove avrebbe dovuto esserci il testo del Tribunale, c’è una pagina vuota. Come se i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, non avrebbero dovuto sapere!Gentile, in Consiglio, motivò questa scelta dicendo che ai fini della discussione in assemblea quelle pagine non servivano, erano superflue ma il gruppo di Ignazio Zullo abbandonò l’aula e rifiutò di partecipare alla discussione ritenendo che i consiglieri comunali, in particolare le minoranze, non furono sufficientemente informati e messi in condizione di decidere in onestà e serenità.