SCIOPERO DELLA SCUOLA: LA SITUAZIONE A CASSANO
Una serie di scioperi, a partire da domani, interesseranno le scuole cassanesi, in linea con quanto sta accadendo nel Paese, mentre in Parlamento si discute della riforma scolastica del Ministro Germini.
A proclamare quello di domani è il sindacato Unicobas (la sezione universitaria del sindacato) mentre il prossimo 15 ottobre sarà l’intero sindacato dei Cobas a incrociare le braccia; a fine mese, sabato 30 ottobre, sarà sciopero generale proclamato dal Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Ma agitazioni sono previste fino a fine anno, con diverse modalità.
A Cassano i Licei “Leonardo” e “Platone”, la Scuola Media “V. Ruffo” e il Circolo Didattico “A. Perotti” potranno essere interessati da scioperi dei docenti e del personale amministrativo con disagi nelle lezioni che potranno subire ritardi o sospensioni. Mentre, infatti, è certa l’adesione allo sciopero di gran parte dei docenti liceali, in forse c’è l’adesione da parte dei professori della Media mentre per i più piccoli studenti cassansi, quelli delle elementari e della scuola dell’infanzia, sono stati allertati i genitori affinché accompagnino i propri figli a scuola per accertarsi della presenza o meno dei docenti che potrebbero aderire per una sola ora o per l’intera lezione all’azione di protesta.
Una delegazione di studenti liceali, poi, dovrebbe partecipare alla manifestazione regionale che si terrà a Bari.
Sono diverse le motivazioni che hanno portato le organizzazioni sindacali allo sciopero: prima di tutto c’è il dl 137 (il piano Gelmini, per intendersi), approvato alla Camera e dalla prossima settimana all’esame del Senato, che ripristina il cosiddetto maestro unico riportando l’orario di base della scuola primaria a 24 ore.
I sindacati chiedono poi un confronto aperto con il governo per decidere quali misure adottare per ridurre gli sprechi: sinora, invece, lamentano i rappresentanti dei lavoratori, le decisioni (contenute soprattuto nell’articolo 64 della finanziaria approvata ad inizio agosto) sono state prese dall’esecutivo unilateralmente attraverso decreti legge e il ricorso alla fiducia in aula.
La mobilitazione servirà anche a rivendicare il rinnovo del contratto scuola scaduto da nove mesi: sempre secondo i sindacati le buste paga del personale scolastico negli ultimi anni si sono infatti attestate ben al di sotto del tasso d’inflazione scivolando nelle ultime posizioni stipendiali dell’Ue.